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Ordinati tre nuovi sacerdoti in Cattedrale – festa per la nostra diocesi

Lunedì 24 giugno – Solennità della natività di San Giovanni Battista – alle ore 18:30 i diaconi don Christian Abrahao Da Silva (originario del Brasile e residente a Roma), don Cristian Di Sanza (di Roccaraso) e don Francesco Romito (di Castel di Sangro) sono stati ordinati presbiteri nella Basilica Cattedrale di San Panfilo a Sulmona per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del nostro Vescovo Mons. Michele Fusco.

Alla solenne celebrazione hanno partecipato, oltre ai familiari dei futuri presbiteri, anche gli amici e i fedeli delle parrocchie di origine e di quelle in cui da seminaristi hanno svolto le prime esperienze pastorali, il rettore, il padre spirituale e i formatori del Seminario, nonché numerosi seminaristi e presbiteri, non solo della nostra diocesi, ma anche delle diocesi vicine.

Dopo la preghiera delle litanie, l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione, i diaconi hanno indossato gli abiti sacerdotali, aiutati dai confratelli. Le loro mani sono state unte con il Sacro Crisma, prima di ricevere dal vescovo i segni del pane e del vino, con l’invito ad imitare ciò che celebrano e a conformare la loro vita al mistero della Croce di Cristo. Il rito si è concluso con l’abbraccio di pace tra gli ordinati e i presbiteri presenti.

Al termine della celebrazione i sacerdoti novelli hanno salutato tutti nel cortile della Curia Vescovile, dove sono proseguiti i festeggiamenti con un momento di convivialità.

La gioia di questo evento non si estingue nella giornata, ma continua come da tradizione anche nei giorni successivi nelle comunità in cui i giovani celebreranno la loro prima Santa Messa.

Ai nostri amici l’augurio di tutta la Chiesa diocesana di mantenere sempre vivo il dono che il Signore ha fatto loro chiamandoli a conformarsi a Lui nel sacerdozio: il loro ministero, appena iniziato, porti frutti di grazia e di santità e sia benedizione per tutte le persone che incontreranno sul loro cammino.

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Di seguito l’omelia del Vescovo:

Carissimi, la gioia pervade tutta questa celebrazione, gioia che la Parola del Vangelo annuncia per la nascita di Giovanni Battista: “i vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con Elisabetta”.

Una gioia che esploderà nel cantico del Benedictus di Zaccaria; una gioia che aveva pervaso tutta la casa quando Maria visitando Elisabetta proromperà di gioia cantando il Magnificat. (Bambino sussultò di gioia nel grembo di Elisabetta) Giovanni diventerà generatore di gioia e di speranza per tutti coloro che inizieranno un cammino di conversione e poi incontreranno il Messia. Quella gioia raggiunge anche tutti noi e profuma tutta la nostra celebrazione per la presenza di Gesù il Risorto vivo in questa assemblea ecclesiale e per il dono che il Signore fa alla nostra Chiesa diocesana di nuovi presbiteri,

Giovanni è scelto e chiamato fin dal grembo materno, come bene esprime il profeta Isaia nella prima lettura: “il Signore dal seno materno mi ha chiamato, fin dal grembo di mia madre ha pronunziato il mio nome”. Dopo gli avvenimenti della nascita di Giovanni, la sua vocazione e missione diventerà sempre più chiara quando comincerà la predicazione pubblica al Giordano.

A chi gli chiedeva chi fosse dirà di non essere il Messia ma solo una voce nel deserto, …. vi battezzo con acqua, verrà uno più grande di me che vi battezzerà in Spirito Santo. Gesù stesso dirà di Giovanni che tra i nati di donna non vi è uno più grande di Giovanni Battista aggiungendo poi che “Egli era la lampada ardente e splendente, e voi avete voluto per breve tempo godere alla sua luce” (Gv 5,35). Giovanni ha una chiara coscienza della sua vocazione di essere voce e non Parola, la sua voce prepara e annuncia la venuta della Parola vera; sa di essere lampada che prepara la strada alla vera luce che arriva. Non si impadronisce della parola poiché sa che viene un altro al quale non è degno di sciogliere neppure il legaccio del sandalo. («ecco viene dopo di me uno al quale io non sono degno di allacciare i sandali».) Giovanni “Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce” (Gv 1, 8). Consapevole che lui deve diminuire e Gesù dovrà crescere, essere ascoltato e seguito.   

Giovanni è un leader che non si impadronisce della scena ma la cede ad un Altro di cui conosce bene l’identità, non parlerà di sé ma presenterà la venuta del Salvatore, nemmeno per un istante cede alla tentazione di attirare l’attenzione su di sé, pone sempre il Signore al centro della sua vita. Tutto il senso della sua missione sarà indicare la presenza di Gesù in mezzo al suo popolo e affermare che lui è il Messia atteso, l’Agnello che salva dal male e dal peccato. Sant’Agostino in una sua omelia afferma che la gioia di Giovanni giunge al culmine quando finalmente potrà ascoltare la voce dello Sposo. Non desidera nient’altro, la sua felicità è finalmente poter vedere e ascoltare lo Sposo che ha sempre annunciato. 

La grandezza di Giovanni la troviamo proprio in questo suo “essere per”, vivere per un altro, un uomo che ha sempre il dito ad indicare colui che salva, vive una sua provvisorietà che lo porterà ad annullarsi totalmente fino nel buio di un carcere. Il senso della sua vita è preparare la via a Gesù.

Da dove nasce questa forza interiore, questa potenza nel predicare, questo coraggio di Giovanni il Battista? Il Vangelo così descrive la sua infanzia: “Il bambino, cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione ad Israele”. Cresce accompagnato dai genitori che avevano fatto una profonda esperienza di Dio, si nutre certamente della loro testimonianza, del racconto delle meraviglie che il Signore aveva compiuto in loro e poi, per anni, si forma nel deserto. (In ebraico dabar indica la parolamidbar tradotto in “deserto” significa il “posto della parola). Nel deserto, infatti, il popolo di Israele ha fatto l’esperienza del fidanzamento col Signore, nel deserto ascolta la Parola di Dio, in questo luogo comprende di essere il popolo scelto ed è proprio nel deserto che stringe l’Alleanza col Signore sul monte Sinai. Giovanni nel tempo del deserto si nutre della Parola, in un rapporto singolare col Signore, nel lasciarsi corroborare dalla penitenza, nella preghiera costante. Si pone alla scuola della parola che lo preparerà a riconoscere e indicare a tutti la vera Parola che viene nel mondo. 

Carissimi giovani che tra pochi istanti sarete consacrati sacerdoti, Giovanni il Battista divenga per voi un modello, un esempio da seguire per incarnare nel concreto della vita la vostra missione di sacerdoti. Lui è vissuto in un tempo di passaggio tra l’antico e il nuovo Testamento, ha affrontato le sfide del tempo con coraggio e con la forza di un profeta, anche la Chiesa di oggi si trova a vivere un cambiamento d’epoca dove siamo chiamati a rimanere fedeli alla tradizione ma anche ad aprire nuove strade che non sono ancora delineate. Accompagnate con la fedeltà al Vangelo il cambiamento che stiamo attraversando lasciandovi guidare da San Giovanni Battista, da lui accogliamo alcune indicazioni:   

(1)Abitate come lui il “deserto”, nel costante ascolto della Parola di Dio che, nel concreto della vostra esistenza, diventa vita vissuta. Lasciate che la Parola continui a plasmare il vostro cuore perché i vostri pensieri e le vostre azioni siano sempre più conformi a quelle del vostro maestro Gesù. Lasciate che sia Lui a crescere in voi e voi a diminuire. Decentrati da voi stessi per mettere Gesù al centro di ogni vostra azione pastorale.

 (2)Indicate, con tutta la vostra forza, la presenza del Signore Risorto in mezzo a noi. Sappiate riconoscerlo e indicarlo a coloro che sono alla ricerca della verità, della bellezza e della bontà. Accompagnate da veri educatori i singoli e le comunità all’incontro con Gesù, non legando le persone a voi ma mettendo ciascuno sulle orme di Gesù, non interessati ad avere un seguito o ad ottenere prestigio e successo, ma con la capacità di saper fare un passo indietro perché molti abbiano la gioia di incontrare Cristo. Come il Battista siete nati per preparare la strada a Gesù.

(3)Battezzate, generate alla fede tutti coloro che ve lo chiedono, accompagnandoli al banchetto dell’Eucarestia e a celebrate i sacramenti, affinché tutti possano essere salvati.

(4)Testimoniate fino al martirio: la lampada di Giovanni si è spenta ma la luce di Cristo brilla nelle tenebre. Giovanni si è annullato fino a testimoniare col dare la vita per il suo Dio. Quanto più vi annullerete, tanto più potrà emergere Gesù. Sul vostro nulla nascerà il vero Tutto che è Gesù.  

(5)Non temete, non abbiate paura. Il profeta Geremia ci ricorda le parole a lui rivolte dal Signore: “Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane, ma va’ da coloro a cui ti manderò e annunzia ciò che io ti ordinerò. Non temerli, perché io sono con te per proteggerti». Il Signore vi sarà sempre vicino, è lui la nostra forza; infatti, così si conclude il Vangelo che abbiamo ascoltato: “Davvero la mano del Signore era con lui”. Siatene certi il Signore mai vi abbandonerà, abbiate fede in Lui, e ripetete spesso quanto abbiamo recitato nel ritornello del Salmo Responsoriale: “Io ti rendo Grazie: hai fatto di me una meraviglia stupenda”.

Carissimi, il Signore ha un progetto d’amore su ciascuno di noi, ci ha scelto fin dal grembo materno e ci dona una missione, siamo chiamati a portare speranza a coloro che l’hanno perduta, a seminare luce là dove ci sono le tenebre. Ai giovani rivolgo l’invito ad accoglie esperienze forti di spiritualità e trascorrere giornate di deserto, dove la voce del Signore potrà risuonare nella vostra vita così da riconoscere il disegno d’amore che il Signore ha per voi. 

Carissima Chiesa di Sulmona – Valva, lodiamo il Signore per il dono dei sacerdoti oggi ordinati e preghiamo con intensità il padrone della Messe che mandi altri operai per la sua messe. Come al tempo di Giovanni Battista le folle andavano al Giordano per intraprendere un nuovo cammino di conversione così tutta la Chiesa, in questo percorso sinodale, è inviata ad una svolta profetica, nel lasciarci illuminare e guidare dallo Spirito Santo non solo come singoli ma come Chiesa che si lascia convertire dalla Parola. 

Cammini con noi il Signore Risorto per riscaldare e far ardere il nostro cuore, ci copra col suo manto Maria, Madre sempre attenta ad ogni esigenza dei suoi figli, ci indichi la strada verso Gesù San Giovanni Battista e ci proteggano i nostri santi protettori San Panfilo, San Pelino e San Pietro Celestino.