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Il responsabile educativo a servizio degli adulti

Il 2° incontro di formazione per il settore adulti si è tenuto lunedì 17 giugno in modalità online con i responsabili dell’AC  regionale Graziella Giardino e don Gianfranco Mastroberardino. L’azione formativa accompagna la storia di ogni aderente coniugando la cura per la persona ed i suoi cambiamenti esistenziali. L’ animatore del gruppo adulti, in quanto guida e partecipante della vita associativa, favorisce la relazione tra gli aderenti testimoniando con la sua presenza e alla luce della Parola, il suo cammino di fede, il suo modo di agire secondo lo stile dell’AC.

 

“Siamo responsabili della vita che Egli ci ha dato, delle persone con cui siamo ogni giorno in relazione, del mondo affidato alle nostre mani, della città in cui viviamo, della comunità cristiana che sostiene il nostro cammino.” Progetto Formativo.

L’animatore, dunque, ha una responsabilità condivisa con gli altri che sviluppa nel percorso della sua esperienza associativa e comunitaria con la consapevolezza di essere un adulto formatore che si mette a servizio e che accompagna coloro che a lui si affidano, come discepolo missionario. Graziella, ha evidenziato che, affinché la proposta formativa sia efficace, è necessario partire dalla vita concreta delle persone, sottoposta a inevitabili cambiamenti operati per libera scelta o capitati nel continuo fluire dell’esistenza. Il responsabile educativo è una persona che indica la strada con occhi generativi, che ascolta, che fa discernimento illuminato dalla Parola perché questa parli alla vita e la vita possa trovare sempre la direzione giusta. Per poter scegliere è necessario liberarsi dai pregiudizi e dalla superficialità assumendosi la responsabilità delle proprie azioni. Dal discernimento si compiono scelte concrete che si realizzano in progetti da programmare e attuare nella comunità di appartenenza.  Quando si aderisce all’Azione Cattolica ci si impegna a prendersi cura della propria formazione ma anche di quella dei fratelli e delle sorelle che il Signore ci pone a fianco. Per poterlo fare c’è bisogno di tracciare percorsi tenendo conto del vissuto degli adulti: l’esperienza, la cura spirituale, la cura delle relazioni, del gruppo, della progettazione in un’ottica di corresponsabilità. Ogni cammino è un’esperienza missionaria che tende ad evangelizzare attraverso la passione educativa, l’accoglienza, l’ascolto ponendo al primo posto la centralità della vita, la sequela di Gesù, che viene testimoniata con la speranza di raccoglierne i frutti.

Facendo riferimento al brano del Vangelo di Marco cap. 4,26-32 don Gianfranco ha portato la riflessione sull’azione del seminare che richiede pazienza e fiducia. I frutti arrivano se c’è stata una buona semina ed un attento contadino che ne ha protetto e curato la crescita. Il processo è lento e richiede tempo: senza avere fretta, bisogna solo aspettare. La paziente e laboriosa attesa ci fa comprendere che il Signore opera in ogni cosa e il seme germoglia e cresce, perché lo fa crescere l’amore di Dio. Accompagnare e favorire la crescita di un gruppo, dunque, esige attesa, silenzio, senza l’ansia dei risultati, e rende liberi di accogliere l’altro nel momento presente, valorizzando le sue potenzialità nel rispetto dei suoi tempi. 

Franca Giancola