Ufficio Pastorale della Cultura 

Fra Pietro del Morrone Santo

PREFAZIONE
 
Negli anni 2009 e 2010 abbiamo celebrato nella Diocesi di Sulmona-Valva, con un Anno Giubilare, l’ottavo centenario della nascita di S. Pietro Celestino V, voluto da tutti i Vescovi dell’Abruzzo e del Molise.
Nel 2013 ricorrono i settecento anni dalla canonizzazione dell’eremita del Morrone, avvenuta il 5 maggio del 1313.
In questo Anno della Fede (2012-2013) con lo sguardo fisso su Gesù, porta della fede (cfr. Gv. 10,9), siamo invitati a guardare ai santi, uomini e donne di tutte le età, che, nel corso dei secoli, hanno varcato la porta della fede consacrando la loro vita a Cristo, lasciando ogni cosa per vivere in semplicità evangelica l’obbedienza, la povertà e la castità, segni concreti dell’attesa del Signore che non tarda a venire.
I santi hanno confessato la bellezza del seguire il Signore Gesù là dove venivano chiamati a dare testimonianza del loro essere cristiani.
Se guardiamo alla Storia della Chiesa, ci accorgiamo che è ricca di figure di santi e di beati che, partendo da un cammino di fede, da un intenso e costante dialogo con Dio, hanno dato testimonianza di vita evangelica.
Quante cose nella storia passano velocemente. La santità, invece, non perde mai la propria forza attrattiva, non cade nell’oblio, non passa mai di moda, anzi, col trascorrere del tempo risplende con maggiore luminosità, esprimendo la perenne tensione dell’uomo verso Dio.

In una società, che sembra aver smarrito le certezze essenziali della vita, Cristo e i suoi santi costituiscono ancora l’unico luminosissimo faro per orientare al bene le esistenze e i comportamenti.
I santi sono i campioni del bene. Essi sono la freschezza e la concretezza delle beatitudini. I santi non sono degli alieni, ma abitatori esemplari delle nostre terre e città. Essi sono trasparenza della grazia e della santità di Dio Trinità. Ci ricordano la nostra vocazione: “Voi siete la stirpe santa, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato”(1Pt 2,9).
Alcuni anni fa, mi recai all’Eremo di S. Onofrio, sul Morrone, dove è vissuto per alcuni anni S. Pietro Celestino. Mentre mi apprestavo a uscire, una pioggerellina primaverile, fitta e sottile, mi trattenne per un po’. Quando terminò, iniziai la discesa. D’improvviso uno splendido spettacolo della natura. Un bellissimo e nitido arcobaleno partiva dalla montagna e come un ponte andava a posarsi, a valle, sulla grande Abbazia Morronese di Santo Spirito. Gustai lo scenario incantevole e quei ….

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