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S. Pelino, compatrono della Diocesi di Sulmona-Valva, festeggiato a Corfinio

Il 5 dicembre, nella basilica cattedrale di Corfinio, è stato solennemente festeggiato il compatrono della diocesi di Sulmona-Valva, San Pelino. E’ giunta a Corfinio anche una delegazione di albanesi e alcuni fedeli abitanti della frazione di S. Pelino in Avezzano, con il loro parroco e don Antonio Sciarra che ha costruito nella missione in Albania il santuario ai martiri albanesi, dove ha voluto che ci fosse anche la statua di S. Pelino. Nonostante la pioggia si è tenuta la processione animata dal parroco don Vincenzo. In chiesa il Vescovo ha benedetto il dipinto raffigurante S. Pelino, S. Panfilo, S. Alessandro e S. Cipro, una tela del 1600-1700 fatta restaurare grazie al contributo del Rotary Club di Sulmona. Alla celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Angelo Spina, oltre al parroco don Vincenzo, al parroco di S. Pelino di Avezzano e don Antonio Sciarra, ha partecipato anche padre Renato, parroco di Pratola, le monache di clausura dell’Ordine della Visitazione di S. Maria, le autorità civili e militari e la Comuità di Corfinio.
Come si apprende da fonti storiche S. Pelino è nato a Durazzo il Albania, eletto vescovo di Brindisi, venne martirizzato a Corfinio il 5 dicembre. Preferì il martirio anziché rifiutare la verità e cadere nell’eresia, un martire della fede. A Corfinio sono conservate e venerate le reliquie del santo. Il culto e la devozione di S. Pelino nel tempo hanno avuto ampia diffusione. Gli abitanti di Valva vollero dedicare a lui una cattedrale, subito dopo il suo martirio a Corfinio. E’ stato vescovo di Brindisi, dove è molto venerato. Il Vescovo monsignor Spina, durante l’omelia ha sottolineato: “San Pelino è un santo che parla a noi uomini e donne del terzo millennio. Egli ha incontrato Cristo, Lo ha scelto come “tutto” della vita e ha testimoniato la Sua Verità con il dono della vita. La Sua intercessione ci educhi a non privatizzare la fede, ad avere il coraggio dell’annuncio, a rendere il nostro battesimo cammino di passione per il Vangelo”. La presenza di alcuni albanesi, che hanno offerto alcuni prodotti della loro terra e della loro tradizione, hanno arricchito il momento mettendo in evidenza come i santi, nostri amici e protettori, ci invitano a vivere la fratellanza perché figli di un solo Dio. Il bel momento di incontro, di preghiera, di celebrazione si è concluso con la venerazione della reliquia e con la visita alla artistica e storica cappella di S. Alessandro papa.