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«Creare casa» (Christus vivit, 217)

Un tempo insieme per riflettere sulla vocazione

La tematica che l’Ufficio Nazionale per la pastorale delle vocazioni propone in vista della 61a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni che si celebrerà la quarta domenica di Pasqua, il 21 aprile 2024 intende cogliere l’invito di Papa Francesco a creare ambienti adeguati nei quali sperimentare il miracolo di una nuova nascita: «in tutte le nostre istituzioni dobbiamo sviluppare e potenziare molto di più la nostra capacità di accoglienza cordiale […], le comunità come la parrocchia e la scuola dovrebbero offrire percorsi di amore gratuito e promozione, di affermazione e di crescita […].

A livello diocesano lo faremo insieme a don Giacomo Tarullo, Direttore dell’Ufficio Vocazioni, Seminaristi e Ministranti della diocesi, con una serie di interventi in preparazione alla veglia che si terrà il prossimo 21 aprile, alle ore 21:00, nella Parrocchia di S. Maria Maggiore a Raiano.

  1. Rispondere ad una chiamata per creare casa

Il tempo liturgico della Pasqua corre lungo cinquanta giorni e perciò dalla solennità della Risurrezione di Gesù a quella della Pentecoste. All’interno di questo lasso di tempo, molto lungo sé guardiamo gli altri tempi liturgici forti, la Chiesa si rallegra nell’annunciare l’alleluia pasquale della Risurrezione di Gesù e perciò quello della nascita e dei primi passi della Chiesa. Dal corpo glorioso del Cristo risorto, il quale non ha bisogno degli stimoli del corpo umano semplice, alla costituzione del Corpo mistico di Cristo nelle membra semplici e quotidiane della Chiesa, la quale nella sua comunitarietà celebra l’Eucaristia segno e testimonianza dello stesso evento cristologico e pneumatologico della Pasqua e dell’unità.

Nel cuore di questo tempo liturgico, la Chiesa ricorda, celebra e prega per le vocazioni. Infatti, nella quarta domenica di Pasqua, detta del Buon Pastore a ragione del brano evangelico giovanneo che si legge, la Chiesa universale s’interroga e perciò prega affinché ci possano essere operai nella sua messe (cfr Lc 10,2); è dallo stesso Buon Pastore che le vocazioni nascono, si nutrono e perciò trovano il significato attraverso la testimonianza di vita.

Ora, però, se a Chiesa tiene in forte considerazione le vocazioni, quanto i cristiani pensano, pregano o parlano di vocazioni? Quanti sono consapevoli di essere chiamati per il bene della Chiesa e della società?

Queste domande possono sembrare scontate per alcuni, i ferventi, e difficili per altri, magari i più lontani. Forse chi sta leggendo, si starà facendo un piccolo esame di coscienza. Ma siamo sicuri veramente di poterci ritenere soddisfatti rispetto la nostra conoscenza di ciò che è vocazione da ciò che non lo è?

Risponderemo a queste domande nel corso di questa settimana, attraverso la comprensione di cos’è la vocazione e come riconoscerla, cosa significa viverla e soprattutto capire come mettere in relazione il pregare per le vocazioni, e quindi riconoscere l’azione di Dio a proposito di questo tema, e la risposta dell’essere umano attraverso la fede.   

don Giacomo Tarullo