Quarto giorno da pellegrini per i giovani della gmg di Rio 2013
Una giornata intensa e significativa per i Pellegrini della gmg brasiliana nella quarta tappa della loro settimana missionaria. Partiti al mattino dalla comunita’ di S. Bartolomeo, hanno fatto rientro nelle case dove vengono ospitati soltanto in tarda serata. Per l’intera giornata hanno visitato diverse comunita’ di Itaquaquecetuba: la Chiesa della Beata Vergine Maria Immacolata, della Vergine di Fatima, dei Santi apostoli, di S. Antonio, di S. Ignazio e altre comunità limitrofe. In ogni zona pastorale sono stati accolti con affetto e sorprendente ospitalità. Gli occhi degli abitanti del paese brillavano di gioia nel vedere una folla giovanile cosi gioiosa e viva. Camminando lungo le strade e le contrade i pellegrini hanno avuto modo di toccare con mano le condizioni di indigenza del paese, i problemi concreti che molti missionari di queste zone devono affrontare, le gioie e le inquietudini della gente. L’occasione, peraltro, e’ stata propizia per riflettere su come un giovane della gmg gioca la sua vita per la causa del vangelo. I vescovi, nelle catechesi che hanno tenuto lungo Il percorso, hanno invitato i pellegrini a liberarsi delle vanita’ e di tutto cio’ che e’ superfluo per innamorarsi dell’essenziale, di cio’ che non perde mai Il suo valore. In tarda serata mons. Seccia ha presieduto l’Eucarestia e nel salone nella chiesa dei Santi apostoli viene servita la cena che congeda i Pellegrini. Nel frattempo Il vescovo Spina, alle prime ore dell’alba, si e’ recato a Bauru, a quattrocento chilometri da San Paolo, per concludere il gemellaggio con quella diocesi durato tre anni. La Diocesi di Sulmona-Valva, in collaborazione con la Caritas e le parrocchie, hanno fatto dono alla Congregazione di S. Ignazio di Antiochia di un monastero costato oltre centomila euro, che accoglie i giovani per l’orientamento vocazionale, le tante persone per l’evangelizzazione, gli aiuti caritativi e la formazione culturale, proprio vicino ad una favela. Un bel gesto di comunione tra le chiese, segno di una fede operosa.