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Roma: Assemblea nazionale dei referenti diocesani per il Sinodo

Incoraggiati dalle parole di Papa Francesco, 330 referenti del Cammino sinodale provenienti da due terzi delle diocesi italiane si sono ritrovati a Roma, il 25 e il 26 maggio, per confrontarsi in vista dell’elaborazione delle Linee guida per la “fase sapienziale”, secondo step tra il biennio dell’ascolto e la cosiddetta “fase profetica”.

Il ricco confronto e dibattito, che nella fase narrativa ha coinvolto centinaia di migliaia di persone in Italia e ha creato una disponibilità e un’attesa che chiedono di essere ascoltate e rispettate, viene ora ricondotto a cinque costellazioni tematiche:

  1. La missione secondo lo stile di prossimità
  2. I linguaggi, la cultura, la proposta cristiana
  3. La formazione alla fede e alla vita
  4. La corresponsabilità
  5. Le strutture

Presenti ai tavoli di lavoro anche i delegati per la Chiesa di Sulmona-Valva, Paola e Francesco. Con il passare del tempo, la rete dei referenti diocesani continua a consolidarsi e ad operare in connessione con il Comitato Nazionale e con i Vescovi.

La sfida è quella di intrecciare il vissuto diocesano con le riflessioni nazionali, in una circolarità virtuosa che valorizzi l’apporto locale arricchendolo con il contributo di esperti e di rappresentanti del mondo ecclesiale, sociale e culturale. Con questa metodologia, tutte le componenti del popolo di Dio avranno voce e saranno partecipi delle scelte condivise che verranno prese nella “fase profetica”. Il discernimento deve diventare operativo. Sarebbe inutile e frustrante continuare a ripetere che la realtà non è più quella di prima e che perciò bisogna dare vita a una Chiesa diversa e più evangelica, se a questo punto non si riuscissero a individuare i passi da compiere, i ponti da costruire con pazienza ma con decisione.

“La Chiesa in Italia è viva. Non esercitiamo un ruolo, ma siamo una casa: abbiamo davanti un grande sforzo missionario”, ha affermato il Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI. “Ci sono delle condizioni di possibilità. Abbiamo preso consapevolezza che c’è una questione di stile: si deve adottare uno stile nuovo di essere Chiesa per la missione”, gli ha fatto eco Mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale. “Il cammino deve essere un percorso di fede e di evangelizzazione: dobbiamo aggredire i nodi critici senza paura”, ha concluso Mons. Giuseppe Baturi, Segretario Generale della CEI.