Dalle Parrocchie 

L’Omaggio di Popoli ai Sacerdoti Don Ugo Di Donato e Don Panfilo Vecchiarelli

14 agosto 2021, vigilia dell’Assunzione.

È stata una giornata che resterà nella memoria e nei cuori della gente di Popoli.

Una giornata in cui l’intera comunità si è stretta intorno ai carissimi Don Ugo Di Donato e Don Panfilo Vecchiarelli.

Due sacerdoti, colonne, punti di riferimento della comunità, fratelli, amici, insegnanti, padri.

La giornata è stata preceduta da un intenso lavoro di preparazione che ha visto impegnate decine di persone. Ma non solo chi è stato impegnato direttamente, si è sentito coinvolto. Tutti, nessuno escluso, hanno voluto dare il proprio apporto affinché il Don Ugo e Don Panfilo fossero ricordati nel miglior modo possibile.

Nei mesi precedenti l’evento, l’entusiasmo e la partecipazione sono stati palpabili, sia in coloro i quali si sono impegnati nell’organizzazione logistica e nella raccolta fonti, sia in quanti hanno voluto testimoniare il loro affetto ai nostri sacerdoti.

La giornata è iniziata davanti alla Chiesa della Madonna delle Grazie, luogo elettivo della presenza di Don Ugo tra noi.

Alla presenza delle tantissime persone intervenute, ha preso la parola, dapprima, il Sindaco di Popoli, Concezio Galli, il quale ha ricordato l’opera di Don Ugo, sottolineandone la figura di insegnante, storico e scrittore.

A seguire, uno dei “frutti” più belli di Don Ugo, Don Vincenzo Paura, ci ha ricordato le molteplici peculiarità del suo Padre Spirituale, facendoci scoprire anche aspetti meno conosciuti dello stesso. Dai primi, complicati passi da sacerdote in un’Italia distrutta dalla guerra, alla sua scelta di tornare tra la sua gente seppur fosse stato chiamato ad importante incarico presso la Curia romana, alla decisione di lasciar spazio al più giovane Don Panfilo, dopo la scomparsa di Mons. D’Achille, alla sua azione educativa, ai suoi studi.

Erano presenti, con altri familiari, i fratelli di Don Ugo, Ezio ed Emidio Di Donato. Quest’ultimo ci ha raccontato Don Ugo, visto da diversa prospettiva, tracciandone i tratti dell’uomo e dello studioso. Con lui abbiamo scoperto ancora nuovi aspetti della versatile figura di Don Ugo.

Si è, quindi, arrivati al momento tanto atteso. Il prof. Emidio Di Donato, ha proceduto, anche a nome degli altri familiari, alla scopertura della targa di intitolazione della piazza antistante la Chiesa della Madonna delle Grazie, da oggi Piazza Don Ugo Di Donato, sacerdote e storico, salutata dal suono della banda e dagli applausi dei presenti.

È quindi intervenuto il Parroco, Don Luigi Ferrari, con la preghiera di benedizione e ringraziamento, alla quale si sono uniti tutti gli intervenuti.

Ci si è quindi spostati nel Parco del Sole, per il secondo momento della giornata, accolti da una vera folla.

È stata nuovamente data la parola al Sindaco di Popoli, Concezio Galli, il quale, con grande trasporto, ha ricordato Don Panfilo Vecchiarelli, soffermandosi sui suoi tratti umani, sulla sua presenza tra le persone, sempre attento e disponibile. Tutti noi, ha detto tra l’altro, abbiamo un ricordo personale, spesso intimo, di Don Panfilo, che portiamo nel cuore.

È quindi intervenuto uno dei figli spirituali di Don Panfilo, Don Daniele Formisani. Don Panfilo, seppur schivo e sinceramente modesto, era molto orgoglioso di aver potuto accompagnare verso il Sacerdozio, 4 suoi ragazzi. L’ultimo, ma solo in ordine di tempo, Don Daniele si è reso interprete dei sentimenti di ogni popolese, partendo dal titolo che si è voluto dare alla giornata: un abbraccio, un ricordo, vagabondi. Don Daniele ha sottolineato, tra l’altro, come l’abbraccio rimandi ad uno degli aspetti peculiari di Don Panfilo, la vicinanza alla sua gente, portando addosso – come direbbe Papa Francesco – “l’odore delle pecore”, in un caldo abbraccio, appunto. Poi la parola “ricordo”: la presenza della statua di Don Panfilo ci suggerirà la memoria dei tanti momenti passati insieme con lui, delle tante opere dallo stesso volute, della sua presenza, in particolare, vicino agli ultimi. Don Daniele ha poi, ricordato, come l’azione di Don Panfilo fosse sorretta da una Fede profonda, curata e nutrita ogni giorno da una insostituibile, sentita preghiera. Per dirla con l’apostolo Giacomo, nell’indissolubilità tra Fede ed opere. Parroco di tutti, Don Panfilo, indistintamente. E poi, “vagabondi”: una parola “marchio di fabbrica” di Don Panfilo, una parola per dire a ciascuno “ci sono”, “puoi contare su di me”. Ma subito dopo, altra caratteristica distintiva di Don Panfilo, ci si sentiva chiamare per nome, dal più piccolo al più anziano, che si vivesse a Popoli o lontano, magari da anni: lui ricordava ogni nome, di tutte le centinaia, le migliaia di parrocchiani, senza mai sbagliare. Non è mancato il ricordo degli aspetti più conviviali di Don Panfilo, dei suoi scherzi, della sua giovialità.

Erano presenti, insieme ad altri familiari, la sorella e la nipote di Don Panfilo, Paola e Michela. Queste ultime hanno, quindi, proceduto alla scopertura della statua di Don Panfilo, accolta dal suono della banda e dagli scroscianti applausi, misti a commozione, dei tantissimi intervenuti.

Ricordiamo che la statua è stata magistralmente realizzata dalla Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone. La stessa è stata finanziata da innumerevoli benefattori, orgogliosi di rendere omaggio a Don Panfilo. Ricordiamo, in particolare, il notevole contributo apportato dai popolesi in Canada. Il lavoro di raccolta e coordinamento è stato a cura dell’associazione Popolandia, che si è avvalsa di tanti volontari.

Dopo la scopertura della statua, il Parroco, Don Luigi Ferrari, ha proceduto con la preghiera di benedizione. Il parroco ha, inoltre, porto il proprio saluto e quello del Vescovo, Mons. Michele Fusco, impossibilitato ad intervenire. Ha anch’egli ricordato il carissimo Don Panfilo, invitando i più piccoli ad un gesto fuori programma che l’amatissimo “monello che voleva diventare prete” avrebbe gradito molto: il suo ringraziamento è avvenuto con la statua di Don Panfilo circondata da tutti i bambini presenti, in un’immagine anch’essa indimenticabile.

Successivamente alcuni dei figli prediletti di Don Panfilo, i ragazzi del Centro Arcobaleno, si sono esibiti in alcuni canti in ricordo del nostro “Vagabondo” per antonomasia.

Una giornata intensa, festosa e commovente. Una giornata voluta con il cuore e vissuta con grande partecipazione da parte di tutti in ricordo perenne di Don Ugo e di Don Panfilo, dei quali ci onoriamo di essere stati compagni di strada.

Un abbraccio, un ricordo, vagabondi!

 

Nazzareno Moreschi