Notizie 

Da Lisbona: un tempo di nuovo di riflessione e azione

Spenti i riflettori su Lisbona, con la «sua» celebrazione della XXXVII Giornata Mondiale della gioventù, e dopo giusto riposo scaturito da un’esperienza bella ma stancante, i giovani pellegrini della nostra diocesi si raccontano. Chi alla pima esperienza e chi ormai veterano, in tutti si è fatta chiara la presenza, attraverso i giovani di tutto il mondo, dello Spirito Santo che nella sua azione e rivelazione certamente si può definire giovane e intrepido.

Testimone di questa azione silenziosa dello Spirito è Francesco Romito, giovane seminarista, che così racconta: «ogni viaggio, come questo, inizia con il cuore che trepida ed ognuno vi porta ansie, dubbi, ferite, dolori, gioie ed ogni sorta di pensiero. Tutto questo si infrange nel momento in cui si sta insieme, un momento trasformante, un momento dove ci si racconta e dove cadono i muri del pregiudizio e dove si valorizzano le diversità di ciascuno, un momento dove germogliano nuove amicizie e dove vuoi o non vuoi si parla di Dio. Quando si sta insieme si impara che non tutti camminano allo stesso modo, pur avendo nel cuore l’unica Mèta e l’attenzione è reciproca. Il momento più saliente della GMG è stato sicuramente quello dell’adorazione eucaristica: vedere migliaia di giovani reputati stanchi dal cammino e dalle scomodità o troppo distratti dai loro pensieri, inginocchiarsi davanti al S.S. Sacramento in un silenzio surreale, ha reso sordo ogni rumore, quasi da non far udire nemmeno i respiri. Ritornando a casa mi porto nel cuore le parole di affettuosa speranza che papa Francesco ci ha detto nell’omelia, cioè di poter brillare, di lasciarci illuminare da Cristo nonostante le tante ”sconfitte” che sono all’ordine del giorno. Questa è stata per me la GMG e come ogni viaggio che volge al termine, pare sempre esser stato troppo breve e si conclude con una lacrima di gioia per ognuno, che lava e sprona a ricominciare una quotidianità trasformata». A Francesco fa eco Emanuele che così racconta la sua esperienza: «questa GMG ci ha dimostrato che la chiesa è in continua evoluzione: ringiovanisce, si avvicina ai giovani, sta al passo coi tempi e dimostra di non avere paura di cambiare. Proprio come lo stesso Papa Francesco ha ricordato ai ragazzi, specialmente quando il cambiamento implica scelte difficili». Proprio le parole di speranza che Papa Francesco ha utilizzato nella veglia e nella celebrazione eucaristica conclusiva di domenica 6 agosto, sono state faro e ristoro per chi, come Claudia, ogni giorno si interroga su come un giovane può affrontare la vita attraverso la fede: «nelle parole del Papa ho letto la forza necessaria per gioire e per continuare a viverla questa vita che per noi giovani è appena iniziata. Noi ragazzi abbiamo bisogno di adulti credibili capaci di ascoltare e di darci la fiducia che meritiamo. Non dobbiamo avere paura, dobbiamo aiutare il prossimo in difficoltà e soprattutto essere sempre pronti a capire quando qualcuno ha bisogno di quella mano tesa. Tanti nostri coetanei sono in difficoltà ad un metro da noi, e i “grandi” molto spesso non sono più capaci di accorgersene, sta a noi. Una GMG con un milione e mezzo di giovani cuori in pellegrinaggio ha messo il mondo davanti alla gioventù presente fisicamente davanti al Papa, tutti insieme per vivere un’esperienza che certamente sarà indimenticabile, la chiesa giovane c’è, è presente e in questa settimana era a Lisbona».  

Dalle parole di questi nostri giovani, si può comprendere certamente che seppur i media hanno spento i riflettori su quella che è stata definita la prima GMG interamente raccontata dai social media, la Parola, il social per antonomasia, non ha spento quel fuoco acceso nel cuore di ognuno dei partecipanti. Ecco, allora, che il tempo nuovo che si apre sarà certamente un tempo di grazia per cui siamo chiamati a custodirlo, viverlo e accrescerlo.