Una notte di speranza a Collemaggio: il Vescovo Fusco invita i giovani a essere profeti
Sulmona, 29 agosto 2024 – La Basilica di Santa Maria di Collemaggio si è animata nella notte di mercoledì 28 agosto, con una celebrazione eucaristica particolarmente sentita. Presieduta da S.E. Mons. Michele Fusco, Vescovo di Sulmona-Valva, e dai referenti della pastorale giovanile di diverse diocesi, la Messa della Perdonanza è stata un momento di profondo raccoglimento e di rinnovato impegno per i giovani, gli scout, le aggregazioni laicali e gli operatori pastorali.
“Si entra per la porta santa, passaggio da fuori a dentro, per celebrare una Pasqua”, ha esordito il Vescovo nella sua omelia, invitando i presenti a riflettere sul profondo significato del loro cammino spirituale. “Avete ascoltato una voce, state incontrando una persona, la stessa voce che ha parlato a Geremia”.
Riprendendo il libro del profeta Geremia, infatti, Mons. Fusco ha sottolineato il coraggio e la determinazione che Dio chiede ai suoi profeti. “Come Geremia, siate profeti di speranza, direi siate ambasciatori di Dio per portare speranza”, ha affermato il Vescovo, invitando i giovani a non aver paura di annunciare il Vangelo e a diventare testimoni credibili della fede.
Profeti nel mondo di oggi
Il Vescovo ha indicato alcune aree specifiche in cui possiamo esercitare il nostro profetismo:
- Custodire il creato: Prenderci cura della nostra casa comune è un compito urgente e irrinunciabile.
- Vivere la fraternità: Promuovere relazioni autentiche e solidali, superando ogni forma di divisione e di indifferenza.
- Lottare per la pace: Impegnarci attivamente per costruire un mondo senza guerre e senza violenza.
Un invito all’azione
Al termine della celebrazione, Mons. Fusco ha rivolto un appello chiaro e deciso ai presenti: “Chi vuole diventare ambasciatore di speranza ascoltando l’invito del Signore?”. È un invito a uscire dalla propria zona di comfort, a superare le paure e a mettersi al servizio degli altri.
Questa notte di speranza a Collemaggio ha lasciato un segno profondo nei cuori dei partecipanti. La sfida ora è quella di tradurre le parole ascoltate in azioni concrete, diventando, come ci ha esortato il Vescovo, “profeti del nostro tempo”.