Un Cammino Sinodale di riflessione e speranza: La Prima Assemblea Nazionale dei Referenti Diocesani per il Sinodo a Roma
di Francesco Domenicucci
Dal 15 al 17 novembre si è tenuta presso la Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma la Prima Assemblea Nazionale dei Referenti diocesani per il Sinodo. Questo evento ha rappresentato un momento di profonda preghiera, di riflessione e di confronto su temi cruciali per la vita della Chiesa, che sta vivendo un rinnovamento spirituale e pastorale in risposta alle sfide del nostro tempo. A questa prima assemblea hanno preso parte quasi 1.000 delegati, tra cui vescovi, sacerdoti, religiosi, laici e laiche, impegnati a costruire una Chiesa più sinodale, capace di ascoltare e accogliere le esigenze del mondo contemporaneo. Tra i partecipanti, insieme al nostro Vescovo Mons. Michele Fusco, anche tre delegati della nostra diocesi: don Cristian Di Sanza, Paola Fabrizi e Francesco Domenicucci.
La Scelta del Luogo
La Basilica di San Paolo fuori le Mura, simbolo di una tradizione cristiana ininterrotta di 1700 anni, è stata scelta per ospitare questa prima assemblea sinodale. La Basilica è un luogo ricco di significato storico: è qui che, nel gennaio del 1959, Papa Giovanni XXIII annunciò l’inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II, dando avvio a un profondo rinnovamento della Chiesa. Proprio in questo luogo la Chiesa italiana ha deciso di ritrovarsi ancora, per ripensare la sua missione e il suo cammino, nell’ottica di un sinodo che è un atto di ascolto e di discernimento collettivo. La scelta di San Paolo fuori le mura, allora, è emblematica: la Chiesa italiana sta vivendo un passaggio significativo e ha scelto di farlo partendo dalle radici storiche della sua fede.
Il Messaggio di Papa Francesco
All’inizio dell’assemblea, Papa Francesco ha inviato un messaggio che ha risuonato come una chiamata a non avere paura di continuare il cammino sinodale. In un contesto come quello attuale, segnato da incertezze e divisioni, il Papa ha esortato i partecipanti a vivere con audacia la missione di testimoni di Gesù, ascoltando le voci e le esperienze di tutti, con un cuore aperto e disponibile. La sua esortazione a «alzare le vele al vento dello Spirito», un’immagine potente che invita alla speranza e all’azione, ha ispirato ciascuno di noi a mettere da parte le proprie resistenze e ad abbracciare il percorso sinodale con fiducia.
La dimensione ecumenica
Altro aspetto significativo di questa prima assemblea è stata la sua connotazione ecumenica. Sebbene si trattasse di un incontro della Chiesa cattolica italiana, erano presenti nel momento di preghiera iniziale anche rappresentanti di altre Chiese cristiane in Italia. Questo ha reso evidente come il cammino sinodale non si esaurisca nei confini della Chiesa cattolica, ma sia un invito a costruire ponti con tutte le realtà cristiane: la Chiesa che vuole essere aperta, accogliente e pronta a collaborare con chiunque condivida la fede in Cristo.
L’inizio dei lavori
Il cuore dell’assemblea è stato il lavoro di gruppo, diviso in 100 tavoli sinodali, sabato 16 novembre. Questi tavoli hanno visto la partecipazione di vescovi, sacerdoti, religiosi e laici, ognuno dei quali ha portato la propria esperienza, sensibilità e formazione. Il confronto è stato intenso e profondo, segnato dalla consapevolezza di essere tutti parte di una stessa Chiesa, ma con ruoli e percorsi diversi. A ciascuno è stato chiesto di riflettere sui Lineamenti, un testo che raccoglie i risultati dell’ascolto delle diocesi e che propone alcune traiettorie pratiche da sviluppare.
Durante le sessioni, si è discusso dei temi sollevati dalla fase narrativa e sapienziale del cammino sinodale, cercando di individuare proposte concrete per il rinnovamento della Chiesa italiana. I temi erano numerosi e toccavano aspetti fondamentali della vita ecclesiale, come il rinnovamento della mentalità ecclesiale, la formazione alla fede, la corresponsabilità e la missione. Ogni tavolo ha affrontato un aspetto specifico, sviluppando riflessioni e proposte operative che sarebbero poi state condivise con l’intera assemblea. I temi affrontati erano 17, divisi in tre sezioni:
I: Il rinnovamento missionario della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali;
1) Slancio profetico e cultura del dialogo e della pace
2) Cura del creato, educazione, sviluppo umano integrale, povertà e lavoro
3) Comunicazione sociale, cultura, linguaggi e social media
4) Qualità celebrativa, partecipazione e formazione liturgica
5) Centralità delle persone ai margini e accompagnamento pastorale
6) Protagonismo dei giovani nella formazione e nell’azione pastorale
II: La formazione missionaria dei battezzati alla fede e alla vita;
7) Formazione sinodale, comunitaria e condivisa
8) Formazione alla vita e alla fede nelle diverse età
9) Formazione integrale e permanente dei formatori
10) Rinnovamento dei percorsi di Iniziazione cristiana
III: La corresponsabilità nella missione e nella guida della comunità
11) Discernimento e formazione per la corresponsabilità e per i ministeri dei laici
12) Forme sinodali di guida della comunità
13) Responsabilità amministrativa e gestionale dei parroci
14) Organismi di partecipazione
15) Responsabilità ecclesiale e pastorale delle donne
16) Ruolo delle Curie diocesane
17) Rinnovamento della gestione economica dei beni
Nei tavoli si è avvertito un senso di comunità che va oltre le parole. La Chiesa, in questo cammino sinodale, non è più solo una realtà gerarchica, ma una comunità che cammina insieme, in cui ciascun membro ha una parte da giocare. L’esperienza di ascoltare vescovi, sacerdoti e laici parlare sullo stesso piano è stata estremamente edificante e ha rafforzato nei partecipanti la consapevolezza che la Chiesa è davvero un “popolo di Dio” chiamato a una missione comune.
La Giornata della Preghiera per le Vittime di abusi
Un altro momento forte è stato quello dedicato alla preghiera per le vittime di abusi. In un tempo in cui la Chiesa è chiamata a fare i conti con il suo passato, questo atto di preghiera è stato un segno potente della volontà di “ritessere la fiducia” e di camminare al fianco delle vittime. La celebrazione è stata commovente, e ha ricordato a tutti l’importanza di mettere al centro della nostra azione pastorale la dignità e la protezione di ogni persona, soprattutto dei più vulnerabili.
Un cammino che non finisce qui
L’assemblea si è conclusa con la celebrazione eucaristica domenicale. Nel suo saluto, il Card. Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha sottolineato come il vero lavoro cominci ora. La Chiesa italiana è chiamata a continuare il cammino, facendo tesoro dei frutti di questa prima assemblea e applicando nelle sue realtà locali le riflessioni e le proposte emerse.
Mons. Castellucci (Presidente del Comitato Nazionale del Cammino sinodale), invece, ha ricordato a tutti i delegati che il cammino sinodale non è un percorso che si conclude con un evento, ma che deve continuare ogni giorno, in ogni parrocchia, in ogni comunità, con l’impegno di costruire una Chiesa più missionaria, più vicina alla gente, più capace di ascoltare e accogliere.