LA SPERANZA CHE UNISCE CIELO E TERRA
Le celebrazioni del Vescovo Fusco tra Ognissanti e i Fedeli Defunti: “Pellegrini di speranza nel ricordo di chi ci ha preceduto”
La Diocesi di Sulmona-Valva si prepara a vivere i giorni solenni della Commemorazione di Tutti i Santi e di Tutti i Fedeli Defunti con un chiaro richiamo alla speranza cristiana e alla centralità della “Comunione dei Santi” nella vita del credente. Le celebrazioni liturgiche, presiedute dal Vescovo S.E. Mons. Michele Fusco, rappresentano un momento fondamentale per l’intera comunità diocesana, un’occasione per elevare lo sguardo verso la meta ultima e stringersi nel ricordo dei propri cari.
Il cammino spirituale si apre sabato 1° novembre, Solennità di Tutti i Santi, con la Santa Messa prevista alle ore 15:00 presso il Cimitero monumentale di Sulmona a cui prenderanno parte anche i sacerdoti della città. In questo luogo simbolo del riposo terreno, la Chiesa celebra la “schiera innumerevole” di coloro che hanno concluso il pellegrinaggio della vita terrena e godono della gloria di Dio, un modello e un incoraggiamento per ogni cristiano. Il Vescovo Michele Fusco guiderà la preghiera per onorare la santità, non solo quella canonizzata, ma anche la santità della porta accanto, incarnata in tanti volti che hanno seminato il Vangelo nel quotidiano.
Il giorno seguente, domenica 2 novembre, la Commemorazione di Tutti i Fedeli Defunti sarà vissuta in Cattedrale, dove alle ore 18:30 Mons. Fusco presiederà la solenne Celebrazione eucaristica. È il giorno in cui la preghiera di suffragio si fa intensa, segno tangibile di carità e di quel vincolo indissolubile che unisce la Chiesa pellegrina sulla terra a quella purgante e a quella trionfante in Cielo: la “Comunione dei Santi”.
Il senso per il credente oggi: tra memoria e profezia
In un tempo segnato da incertezze e, in diverse parti del mondo, dalla tragedia delle guerre – come ricorda l’invito della Diocesi a pregare “soprattutto ai morti innocenti delle guerre” – le due celebrazioni acquisiscono un significato ancor più rilevante. La Solennità di Ognissanti non è solo un omaggio al passato, ma una profezia di futuro. Essa ribadisce che la chiamata alla santità è universale e costituisce l’unica vera meta della vita. Il credente è invitato a riconoscere nel cammino dei Santi la strada maestra tracciata dalle Beatitudini, un itinerario di vita autentico e pienamente umano.
Il ricordo dei Defunti, lungi dall’essere mera malinconia, si configura come un atto di speranza attiva. Pregare per i propri cari è esercizio della fede nella risurrezione, la verità centrale del cristianesimo. Come ha sottolineato la Diocesi, in questi giorni si volge il pensiero e le preghiere “a quanti ci hanno preceduto nel segno della fede”. È il momento in cui la comunità riconosce il debito di gratitudine verso chi ha trasmesso il “testimone” della fede e della vita, e manifesta la certezza che, in Cristo, la morte non è l’ultima parola.
Le liturgie presiedute da Mons. Fusco invitano la comunità di Sulmona-Valva a non temere di confrontarsi con il mistero della morte, ma a viverlo nella luce pasquale. Il logo del Giubileo 2025 – “Pellegrini di Speranza” – che accompagna l’annuncio, ben riassume lo spirito di queste giornate: il cristiano è un viandante che porta nel cuore la certezza dell’incontro finale con Dio, camminando con la consapevolezza di essere sostenuto dalla preghiera dei Santi e unito a coloro che già riposano in pace. La celebrazione non è quindi un semplice rito, ma l’espressione più alta della fede che vince la morte e unisce i cuori nella grande famiglia di Dio.
Ufficio Stampa della Diocesi di Sulmona-Valva
