Dalle Parrocchie 

Il cammino della fede sulle orme di San Venanzio e San Pelino

L’Azione Cattolica diocesana ha inserito nel calendario estivo la visita culturale e spirituale all’Eremo di San Venanzio all’interno della Riserva naturale regionale Gole di San Venanzio sospesa sopra il fiume Aterno, nei pressi di Raiano, e alla Basilica Concattedrale di S. Pelino a Corfinio, paese di grande importanza storica.  

Tra l’ombra dei boschi e la frescura del fiume Aterno abbiamo ricalcato le orme di San Venanzio, l’uomo che nel silenzio di questi posti cercava il contatto più profondo con Dio. Nel III secolo d.C. tra le pareti rocciose delle Gole trovò infatti riparo il santo eremita Venanzio, giovane che si convertì al cristianesimo e che arrestato, venne martirizzato a Camerino sua città natale. Ancora oggi l’Eremo, luogo di solitudine e di pace, si mostra ai visitatori nella sua semplice e allo stesso tempo vertiginosa bellezza. È stato interessante ascoltare, prima della celebrazione della Santa Messa, Silvia, biologa e coordinatrice della riserva. La profonda e stretta gola del fiume Aterno rappresenta un ambiente perfettamente conservato, dove pareti calcaree a strapiombo costituiscono l’habitat ideale per l’aquila reale, il falco lanario, il falco pellegrino, l’airone, simbolo della riserva stessa. Annalisa, erborista, ci ha portato in un mondo magico dove il sacro si mescola al profano illustrandoci le caratteristiche medicamentose di alcune piante del territorio: la bugola, detta erba di San Lorenzo, per cicatrizzare le ferite ; la salvia sclarea detta anche erba di S. Lucia i cui semi venivano usati i per le infiammazione degli occhi ; l’erba di S. Venanzio, pianta dagli steli sottili che raccolta in mazzetti viene portata dai pellegrini all’eremo di S. Venanzio il 18 maggio giorno della festa del Santo.

Don Daniele, nostro assistente unitario diocesano e, per l’occasione guida, ci ha illustrato le preziose opere della piccola chiesa dell’Eremo. L’altare maggiore è addossato alla parete divisoria della sagrestia dove si possono ammirare splendidi affreschi cinquecenteschi e due altari laterali dedicati a San Pietro e a San Giovanni Battista. Di fronte all’altare maggiore, protetto da una balaustra, l’accesso alla scala santa, una ripida scala scavata nella roccia, che conduce ad una grotta dove si racconta fosse solito riposare Venanzio. 

Il loggiato è la parte più suggestiva della struttura da qui si può godere di un incantevole panorama, il verde degli alberi, le rocce, il fiume. Caratteristica è la cappella delle Sette Marie, un’opera dal grande valore storico-artistico, che rappresenta diciassette figure in terracotta di apostoli, angeli e sette donne al cospetto del Cristo. Si dice che anche Pietro da Morrone, futuro Celestino V, fosse passato dall’Eremo proprio con il corteo per la sua incoronazione come anche Benedetto Croce che visitando l’Eremo vi lasciò alcuni appunti sulla sua visita. All’esterno, nella tranquillità del verde, c’è un chiosco, un’area con panchine per sostare e condividere un momento di convivialità. Seguendo un breve sentiero che costeggia il fiume si arriva a un antico mulino. Le Gole che caratterizzano la riserva, magicamente incise dal fiume Aterno nel corso di milioni di anni, offrono ambienti di una bellezza straordinaria. I pellegrini che seguivano la via verso l’Eremo, fiduciosi nel potere taumaturgico di San Venanzio praticavano sia la fitoterapia che l’idroterapia, usanza praticata tuttora dai fedeli.  Si stendevano e si strofinavano sulle rocce dove riposava il santo per guarire dai dolori reumatici, oppure si bagnavano nelle acque dell’Aterno, sperando nel loro potere vitale e terapeutico.

A completamento della giornata, la visita a Corfinio, antica Corfinium, importante città dei Peligni, eletta capitale con il nome di Italia dalle genti italiche dei Marsi, dei Marrucini, dei Vestini, dei Piceni, dei Sanniti che si ribellarono alla tirannia di Roma. In piena campagna, nelle vicinanze del paese, si erge la Concattedrale di San Pelino, denominata anche Basilica Valvense, in quanto sede della antica Diocesi di Valva. Don Vincenzo, parroco di Corfinio, ci ha spiegato le caratteristiche di questa sontuosa chiesa composta da due edifici, la Basilica di San Pelino e la cappella di Sant’ Alessandro. Si caratterizza per le belle absidi in pietra bianca scolpite con rilievi e scandite da arcatelle. All’ interno, il grande ambone di pietra, a motivo decorativo floreale, il bassorilievo raffigurante la Madonna con Bambino del XII secolo ed alcuni affreschi. Nel vicino oratorio decorano le pareti due affreschi: quello che raffigura il Santo benedicente con ai lati, due angeli e, ai piedi, due monaci in preghiera e l’altro che rappresenta una sequenza di santi, con sant’ Onofrio in vesti da eremita.

 

La Valle Peligna è un territorio ricco di storia, e quando la natura incontaminata si fonde con i borghi antichi si sprigionano emozioni vere e genuine come quelle vissute mettendosi in cammino sulle tracce dell’eremita o visitando il borgo di Corfinio con la guida della Pro Loco. Il conviviale al termine del pellegrinaggio ha fatto riscoprire in ognuno di noi la gioia della condivisione, il piacere delle cose semplici ed autentiche che riempiono l’anima di serenità e stupore.

Franca Giancola