“I VOLTI DELLA POVERTA’ IN CERCERE”: Un volume e una Mostra che incontrano la cittadinanza e le persone detenute al Carcere di Sulmona.
di Rossana Ruggiero.
“Sono stati momenti indimenticabili quelli vissuti nella città di Sulmona – ha dichiarato Rossana Ruggiero, coautore del volume I volti della povertà in carcere (EDB) – in cui l’incondizionato “Si” di ciascuno ha consentito a coloro che hanno visitato la Mostra Fotografica e hanno partecipato alla presentazione del Volume di guardare il carcere da fuori e a noi anche di trascorrere diverse ore con le persone detenute nel Carcere di Sulmona per portare loro un messaggio di speranza”.
Oggi si conclude la mostra fotografica, inaugurata il 9 giugno scorso grazie al supporto fondamentale della diocesi di Sulmona Valva che congiuntamente alla città di Sulmona hanno reso possibile l’esposizione presso la Cappella del Corpo di Cristo. La mostra fotografica tratta dal volume “I volti della povertà in carcere” di Matteo Pernaselci e Rossana Ruggiero, è stata visitata da tanta parte della cittadinanza e da numerosi turisti che ne hanno apprezzato la profondità artistica enfatizzata dal crudo bianco e nero; un bianco e nero che toglie dall’oblio volti di uomini e donne detenute al Carcere di San Vittore di Milano per restituirgli umanità e dignità. I visitatori hanno colto il desiderio degli autori di creare un ponte tra la realtà carceraria e la società promuovendo una cultura di inclusione e di speranza. Toccante la presenza di S.E. Mons. Fusco durante la visita della Mostra Fotografica rimasto anche in lungo silenzio di riflessione per tutte le vite degli uomini ristretti, che meritano una seconda possibilità e l’accoglienza da parte della società civile.
Il volume è stato poi presentato domenica 15 giugno all’auditorium San Panfilo del Centro pastorale diocesano a Sulmona. In apertura, Mons. Fusco, Vescovo della Diocesi di Sulmona-Valva ha fatto proprie le parole del Cardinale Zuppi che ha firmato la prefazione del volume e ha ribadito che non è possibile non far risuonare con forza il messaggio del volume anche alla luce di una vicenda che ha profondamente toccato la comunità di Sulmona. Si riferiva a quelle situazioni in cui, nonostante percorsi di rieducazione e di riconquista della dignità già avviati, le speranze di reinserimento e di riconquista della libertà di persone che hanno mostrato segni tangibili di cambiamento vengono inaspettatamente interrotte. All’evento di presentazione ha preso parte anche il Sindaco di Sulmona, Luca Tirabassi, il quale ha manifestato solidarietà e apertura da parte dell’istituzione da lui neo rappresentata per poter essere accanto a chi abita il carcere e a chi lavora in carcere. A seguire la dottoressa Francesca Di Mattia, Funzionario Giuridico pedagogico del carcere di Sulmona, invece si è fatta portavoce di quello che sarebbe stato l’incontro tenutosi il giorno successivo in istituto e ha letto una lettera scritta dalle persone detenute del gruppo di studio indirizzata agli autori del volume Rossana Ruggiero e Matteo Pernaselci, ribadendo il loro grande apprezzamento per il lavoro effettuato a San Vittore in quanto, scevro dal pregiudizio, pone in evidenza la dignità di ogni persona come valore incommensurabile. Padre Lorenzo Marcucci, Cappellano del Carcere di Sulmona, instancabile guida spirituale e presenza consolante per i detenuti ha evidenziato che l’attenzione all’essere umano sarebbe necessaria da parte dell’esterno soprattutto per la preoccupazione di quello che accade dopo l’uscita dal carcere. Infine di grande valore la testimonianza di Manuela Renzi, volontaria al Carcere di Rebibbia NC di Roma, la cui esperienza di volontariato è nata dal desiderio di farsi strumento di incontro con l’altro facendosi carico delle povertà presenti in carcere.
La tappa del Progetto Giubilare “Da Rebibbia verso i volti delle povertà nelle carceri italiane” si è conclusa con l’evento di presentazione del volume di lunedì 16 giugno per le persone detenute del carcere di Sulmona. Un evento riservato alla stampa al quale ha partecipato Rossana Ruggiero. e Christian Cotognini, anche lui volontario e curatore della Mostra, una rappresentanza della direzione del carcere e dell’area educativa. L’evento ha visto momenti di grande commozione e di confronto tra l’autrice e gli studenti del Gruppo di studio che hanno adottato ciascuno uno dei Volti del Volume e da questo hanno formulato riflessioni personali, riverbero delle proprie storie di vita. Parole, energia poetica e grande arricchimento per ciascuna delle persone coinvolte che tutti dovrebbero conoscere e riconoscere. Ha ragione il Card. Zuppi quando nella prefazione ribadisce che il carcere non è un altro pianeta ma l’altra faccia del nostro. Quella che spesso non vogliamo vedere. Il carcere non può essere l’inferno ma semmai sempre il purgatorio, un luogo di attesa e di speranza.