COMUNICAZIONI SOCIALI 2025: UNA RIFLESSIONE SUL TEMA SCELTO DA PAPA FRANCESCO
“Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori (cf. 1Pt 3,15-16)” è il tema scelto da Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali
Giornalismo di speranza: una sfida per la nostra comunità
Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori (cf. 1Pt 3,15-16). Questo invito di San Pietro, scelto da Papa Francesco come tema per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, risuona con particolare forza nel contesto attuale e anche nel nostro territorio, la Diocesi di Sulmona-Valva.
In un mondo sempre più connesso e caratterizzato da un flusso ininterrotto di notizie, il ruolo del giornalista è fondamentale. Egli è chiamato a essere non solo un semplice cronista, con una visione evenemenziale della storia, ma anche un testimone attendibile, un interprete della realtà e un costruttore di ponti tra le persone.
La mitezza come antidoto all’odio
Tuttavia, spesso assistiamo a un giornalismo che, invece di promuovere il dialogo e la comprensione, alimenta le divisioni e l’odio. I profeti di sventura sembrano aver preso il sopravvento, diffondendo notizie allarmistiche e catastrofiste che gettano un’ombra sulla nostra comunità. Negli ultimi anni, complici anche i social media, siamo stati testimoni di un proliferare di notizie negative. La cosiddetta “cronaca nera” ha monopolizzato gli spazi informativi, contribuendo a creare un clima di diffidenza e sfiducia in molti.
La Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, infatti, ci invita a riflettere sul ruolo cruciale del giornalismo nel plasmare la nostra società. Il tema, “Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori”, ci pone di fronte a una sfida urgente: quella di un giornalismo che, oltre a informare, sappia ispirare e unire, sappia infondere fiducia e speranza. In questo contesto, l’invito alla mitezza assume un valore ancora più profondo. Mitezza che non risulta essere debolezza, ma forza d’animo che permette di affrontare le sfide con lucidità e serenità, senza lasciarsi sopraffare dalla rabbia e dalla paura.
Il giornalismo come testimonianza di speranza
In vista del Giubileo, siamo chiamati a riscoprire il valore della speranza. Una speranza che non è un’illusione, ma la certezza che, nonostante le difficoltà, il bene può trionfare sul male. È sotto gli occhi di tutti come anche nel nostro territorio ci sia una sproporzione tra notizie buone e notizie cattive e questo non fa che alimentare ulteriormente quel senso di malessere e di mancanza di speranza che sembra albergare nel sentire comune.
Il giornalismo di qualità non può limitarsi a riflettere la realtà così com’è, ma ha il dovere di interpretarla, di dare un senso agli eventi e di offrire prospettive di futuro. Questo significa andare oltre la mera cronaca, per indagare le cause profonde dei problemi e raccontare le storie di chi lavora per risolverli. Significa dare voce a chi è spesso emarginato, aiutando a costruire una società più inclusiva e solidale.
I giornalisti della nostra diocesi sono invitati a essere testimoni di speranza, raccontando le storie di chi lavora per il bene comune, di chi si impegna per costruire un futuro migliore.
Il bene che fa notizia
È vero, il male fa più notizia del bene. Le cattive notizie vendono di più, attirano più clic. Ma questo non significa che dobbiamo rassegnarci a un giornalismo negativo. Ognuno di noi può contribuire a cambiare le cose, condividendo sui social media e con i propri contatti le notizie positive, le iniziative che fanno del bene, le storie che infondono fiducia e speranza nel prossimo.
La nostra comunità ha bisogno di speranza
La Diocesi di Sulmona-Valva è ricca di persone buone e generose, che si impegnano ogni giorno per migliorare la vita degli altri. È nostro dovere dare loro voce, far conoscere le loro storie, mostrare che la speranza è viva e pulsante nel cuore della nostra comunità.
Il giornalismo locale può svolgere un ruolo fondamentale nel creare un senso di comunità e nel far sentire le persone partecipi della vita pubblica. Raccontando le storie delle persone comuni, dei loro bisogni e delle loro aspirazioni, il giornalismo di prossimità può contribuire a rafforzare i legami sociali e a promuovere lo sviluppo dei territori.
Il giornalismo di speranza è un imperativo etico in un mondo frammentato e incerto. È un giornalismo che non si limita a informare, ma che ispira, unisce e dà voce a chi è spesso emarginato. È un giornalismo che, attraverso la narrazione delle storie positive, contribuisce a costruire un futuro migliore per tutti.
Insieme possiamo contribuire a rendere il giornalismo uno strumento di crescita e di sviluppo per la nostra comunità, un veicolo di speranza per il futuro.
Cristian Di Sanza
Ufficio Comunicazioni Sociali
Per saperne di più: Gmcs2025: il tema scelto da Papa Francesco – Ufficio per le comunicazioni sociali (chiesacattolica.it)