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AC, Incontro di preghiera per la pace

di Anna Varrasso

In occasione dell’incontro unitario di preghiera per la pace, i membri dell’Azione Cattolica Diocesana, nel pomeriggio di sabato 25 gennaio si sono riuniti presso la cappella del Centro Pastorale Diocesano.

La presidente Franca, dopo il saluto di benvenuto, ha introdotto il tema dell’evento incentrato sull’importanza dello stare insieme in un cammino di fede e di speranza, in un mondo segnato da conflitti e da guerre. È seguito l’intervento di don Daniele Formisani, assistente unitario diocesano, che ha guidato la recita della preghiera del Giubileo, le meditazioni di quattro momenti su testi del Magistero del Papa e del Progetto formativo di AC.

Come volontaria della Caritas diocesana, invitata all’evento, ho dato la testimonianza sull’operato che la Caritas svolge per la pace mettendo in evidenza il periodo di incertezza in cui viviamo, le fragilità dell’essere umano e come la Chiesa, per prima, affronti la complessità del presente. Lo ha fatto a partire da una prospettiva sinodale, che stimola tutti a rimettersi in cammino con un atteggiamento di ascolto e di condivisione, attraverso la facilitazione di azioni di coordinamento, funzioni di studio, di dialogo e di Advocacy, con la realizzazione di Opere Segno.

Mi sono poi soffermata sull’attività della Caritas in alcuni dei paesi in cui sono in atto conflitti, non solo quelli di cui quotidianamente si sente parlare, ma anche dei cosiddetti “conflitti dimenticati” perché ci sono guerre che non godono di molta copertura mediatica. Si parla di Ucraina e Russia, del conflitto Israelo – Palestinese, però ci sono altri paesi in cui si combatte da tempo, quali la Siria, il Sudan, il Sud Sudan, il Kenya ed altri ancora.

La Caritas non abbandona nessuno, fornisce costantemente aiuti attraverso progetti non solo di carattere economico al fine di garantire un sostegno umanitario – finanziario e religioso che faciliti le operazioni di pace e promuova la ricostruzione di case, scuole, ospedali. Inoltre la Caritas si impegna sul versante diplomatico e sollecita la Comunità Internazionale ad attivare azioni più rapide e decisive per un “immediato cessate il fuoco”, per la interruzione della fornitura di armi, per la protezione dei civili e per il superamento dei numerosi ostacoli all’assistenza umanitaria.

Ho sottolineato anche come la nostra Caritas, in occasione del 50°anniversario di Caritas italiana, ha stretto un gemellaggio con quella del Senegal, ospite nella nostra città l’anno scorso, insieme ad una delegazione delle sette diocesi del paese; segno tangibile di una carità che unisce e crea comunione anche alla luce del Sinodo che stiamo vivendo. E ancora, con lo scoppio della guerra in Ucraina, la Caritas diocesana si è da subito adoperata per fornire accoglienza ai profughi nella distribuzione di viveri e beni di prima necessità, avviando una raccolta fondi e con l’aiuto dei volontari delle diverse Caritas parrocchiali, si è attivata per l’ascolto, il sostegno anche psicologico di tante persone; maggiormente donne e bambini, che hanno vissuto il dramma della guerra e della fuga.

Toccante infine la testimonianza di don Francesco Sciullo sulla sua missione in Brasile, in Africa insieme ad altri sacerdoti per evangelizzare e portare un aiuto concreto ai più poveri anche in zone lontane.

 Prima di salutarci don Daniele ci ha esortato a sperare e ad operare come “artigiani di pace”, consapevoli che è necessario vivere la pace testimoniandola sempre sulla via indicata da Gesù.