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Pranzo di Natale alla mensa Caritas


Si tenuto ieri mercoledì 20 dicembre il tradizionale pranzo di Natale presso la mensa della Caritas diocesana. Un momento di festa e di fratellanza che, ormai appuntamento fisso, vede riuniti ospiti e volontari attorno alla mensa della condivisone.
Presente l’amministratore diocesano mons. Aladino De Iuliis che ha ricordato ai presenti l’importanza di vivere la Caritas come una grande famiglia in cui nessuno, specialmente in occasione del Natale, deve sentirsi solo. Non a caso è stata scelta la preghiera di benedizione della famiglia per iniziare il pranzo: parole cariche di significato per chi ha fatto di quei tavoli e di quelle mura la propria casa.

È ormai sotto gli occhi di tutti il quadro dell’attuale momento storico e le conseguenze che la crisi economica, soprattutto in Italia, ha generato: perdita dell’occupazione e difficoltà a trovarne un’altra, mancanza di un’abitazione fissa gravata dall’impossibilità a pagare affitto o mutuo, bollette insolute. Questi sono solo alcuni degli aspetti più significativi emersi dai dati statici dell’ultimo Rapporto Caritas 2018 “Futuro Anteriore”  che ha evidenziato i disagi delle famiglie con derivante depressione morale e fisica. Il dato più allarmante riguarda principalmente i giovani, i più penalizzati dalla crisi economica. I giovani hanno ormai uno sguardo disincantato verso un futuro che vedono costellato di incognite e di incertezze e quasi uno sguardo nostalgico verso il passato. I dati statistici sul tema del divario generazionale sottolineano che la ricchezza media delle famiglie con giovani capofamiglia è meno della metà di quella registrata venti anni fa e che l’autonomia delle famiglie di origine viene conquistata in età sempre più avanzata. Accanto a questa emergono altre forme di povertà: quella culturale ed i fenomeni di dispersione scolastica; la disoccupazione, da cui deriva in parte il tema dei giovani Neet (privi di lavoro e fuori dal circuito educativo-formativo); la condizione di vita delle nuove generazioni di stranieri, con particolare attenzione ai rifugiati e richiedenti asilo; le nuove e vecchie dipendenze; il difficile accesso dei giovani alla casa, che ostacola e inibisce sul nascere la “voglia di futuro” delle nuove generazioni. Tutte queste attività sono rilevate dalle nostre parrocchie e dai centri di ascolto Caritas. Spesso, per abitudine o cattiva prassi, si associa l’attività a sostegno dei poveri col pacco viveri che, con generosità, i volontari mettono a disposizione nelle parrocchie. Attraverso la rete dei CdA(centro di ascolto) la Caritas vuole sostenere la dignità delle persone dando una nuova speranza di inclusione sociale, di aumento della percezione che la persona ha delle sue possibilità di uscire dalla condizione nella quale è entrata.

Nel 2017 la Caritas di Sulmona ha assistito, tramite il centro diocesano e quelli parrocchiali, circa duemila indigenti di cui un terzo stranieri. Tra i servizi ormai consolidati ci sono il centro di ascolto aperto dal lunedì al venerdì, la distribuzione viveri e vestiario, la mensa che ospita circa 30 pasti al giorno ed è gestita da alcuni volontari che si alternano durante il pasto, lo sportello Migranti per l’assistenza e l’inclusione dei richiedenti asilo. È attiva la casa di accoglienza a Popoli che da febbraio 2016 ha accolto circa una quindicina di famiglie per periodi di breve durata ed è quasi pronta, dopo un anno di lavoro intenso, “Casa Zaccheo” a Sulmona che sarà presto consegnata alla diocesi per assistere le emergenze abitative di quanti vivono nella necessità. Natale è tempo di accoglienza e disponibilità, di conversione sincera alla carità fraterno. Le porte della Caritas diocesana sono sempre aperte perché nessuno resti solo, soprattutto nel giorno di Natale. L’Amore ha scelto di abitare nei nostri cuori: diamogli un volto in mezzo agli uomini.