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Pentecoste: tempo dello Spirito Santo

Il tempo liturgico della Pasqua, caratterizzato da un vivere in maniera del tutto speciale la gioia che dall’evento di Cristo si origina, trova nella Pentecoste la sua conclusione e l’inizio di un nuovo tempo dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo è certamente il primo e grande dono che Cristo, insieme al Padre, promette e dona agli uomini, generando così la Chiesa.

L’evento di Pentecoste, nella tradizione della Chiesa, nella celebrazione notturna della veglia trova il suo culmine spirituale; così come nella veglia pasquale, la celebrazione notturna di Pentecoste trova negli elementi del fuoco e della luce, dell’olio, dell’acqua i segni della presenza e dell’azione dello Spirito Santo nella comunità che si ritrova nel nome del Cristo Risorto così come alla prima Pentecoste apostolica.

La veglia che quest’anno si celebrerà il prossimo 4 giugno muovendosi dall’Episcopio fino alla Basilica Cattedrale di San Panfilo certamente è segnato da due aspetti importanti. Il primo è il rivivere tale momento dopo l’esperienza pandemica che, purtroppo, non ha permesso negli anni precedenti di poterla viverla al meglio; il secondo, l’evento sinodale, che da un sapore del tutto particolare a tale momento di grazia. Senza dubbio questi due aspetti, pur in contrasto tra loro, si richiamano a vicenda quando il secondo, cioè il vivere uno stile comunitario, da forza e sostegno a riprendere quegli spazi e momenti che la pandemia ha come consumato e rubato.

La celebrazione, animata dalla consulta diocesana Aggregazioni Laicali e presieduta dal nostro vescovo Michele, si articolerà su tre momenti catechetici e perciò mistagogici che permetteranno di comprendere meglio non solo la natura teologica dello Spirito Santo ma ancor di più come questo entra e trasforma la natura umana e la Chiesa stessa. Ecco, allora, che l’appuntamento vigiliare diviene un momento di festa, di crescita spirituale e di testimonianza, sinodale, cristiana.