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L’Aquila: Pellegrinaggio dei giovani di Abruzzo e Molise

Circa 500 giovani provenienti dalle 11 diocesi di Abruzzo e Molise si sono recati in pellegrinaggio a L’Aquila per celebrare l’Anno della Misericordia, indetto da papa Francesco all’indomani della sua visita nel capoluogo lo scorso 28 agosto in occasione della Perdonanza Celestiniana. Un momento di gioia e allo stesso tempo di riflessione profonda e di preghiera, al quale hanno partecipato anche i ragazzi della nostra diocesi, accompagnati dai loro catechisti, da alcuni religiosi e religiose e dai loro parroci.

La giornata è iniziata con la preghiera e il saluto di Mons. Antonio D’Angelo, vescovo ausiliare di L’Aquila, il quale ha spiegato ai presenti il significato della Perdonanza e il valore dell’Indulgenza plenaria.

Successivamente le diocesi, divise in quattro gruppi, si sono spostate in altrettante chiese della città, San Basilio, San Silvestro, Santa Maria del Suffragio e San Giuseppe artigiano, per assistere a delle catechesi sulla parabola del figliol prodigo e ammirare la bellezza dei luoghi che li ospitavano.

Dopo un momento di ricreazione e di condivisione presso il Parco del Sole, animato da musica e balli di gruppo, i giovani si sono riuniti nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio. Qui, dopo i saluti del cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo di L’Aquila e Presidente della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana (CEAM), si sono accostati al Sacramento della Riconciliazione e hanno partecipato alla Santa Messa, presieduta dal nostro vescovo Mons. Michele Fusco, delegato CEAM per la Pastorale giovanile.

“A voi giovani voglio dire innanzitutto grazie. Grazie per aver accolto questo invito ed esservi messi in cammino.

Oggi la Chiesa ricorda l’apostolo San Marco, che si è incamminato, mettendo in pratica la parola che anche voi avete ascoltato «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

È ciò che abbiamo fatto noi oggi, ci siamo messi in cammino.

Marco è spinto da un invito, dal mandato di Gesù. Ma non è andato da solo.

Anche noi ci siamo messi in cammino con qualcuno, non siamo soli. Avete camminato con i vostri amici, gli educatori, i sacerdoti. Alcuni compagni di viaggio li scegliamo, altri ci vengono donati. Anche i nostri genitori e la nostra famiglia sono compagni di viaggio che il Signore ci ha dato.

C’è un motivo nella vostra vita per cui camminare? C’è un motivo più grande, che ci muove, che ci spinge, che da un senso al nostro cammino.

Anche San Pietro Celestino è stato un grande camminatore.

“Proclamate il Vangelo ad ogni creatura”: Marco è il primo evangelista. Ha scritto il Vangelo perché ha voluto che anche noi ricevessimo questo annuncio, ci ha donato ciò che ci ha ricevuto lui stesso.

A voi giovani viene consegnata questa buona notizia.

Il signore ha cura di voi, attraverso gli educatori, i sacerdoti, che voglio ringraziare.

Abbiamo ascoltato che Gesù dopo aver inviato gli Apostoli, operava con loro ed era in mezzo a loro. Gesù è il vivente, è vivo ed è in mezzo alla comunità. Continua ad assisterci a operare con noi e attraverso di noi. Si prende cura di voi, attraverso i sacerdoti e gli educatori, che ringrazio.

Quante volte il Papa vi ha invitato a fare chiasso, a farvi sentire, affinché le nostre comunità siano vive, siano giovani.

Vi auguro di portare nelle vostre comunità la gioia del Vangelo che San Marco ci ha donato in questo giorno.”

Al termine della Celebrazione a ciascun giovane è stato donato un anello, con la frase “mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi […] perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”, in ricordo della giornata trascorsa e dell’amore di Dio, che come il Padre misericordioso della parabola, è sempre pronto ad abbracciare i suoi figli e a fare festa per chi ritorna a Lui con tutto il cuore.