Maria modello di ogni credente: riunione mensile del clero diocesano
Nel cuore del tempo pasquale e del mese dedicato a Maria, madre di Dio e della Chiesa, il clero diocesano, guidato dal vescovo Michele, si è riunito per vivere il proprio ritiro mensile. L’evento spirituale, tenendo conto del particolare tempo che sopra si è accennato, ha voluto mettere al centro proprio la figura di Maria quale paradigma antropologico secondo il particolare disegno divino; ad accompagnare i presbiteri e diaconi nella riflessione la prof.ssa sr. Antonella Savini, Francescana Missionaria di Gesù Bambino di L’Aquila già docente invitata dell’Istituto di Scienze religiose Fides et Ratio del capoluogo abruzzese.
Già durante l’adorazione eucaristica, momento di apertura della giornata ma certamente il più intimo e forte, i presenti hanno potuto meditare, mediante due brani del Magistero recente, il rapporto che intercorre tra Maria e l’Eucaristia e come, tale rapporto, nella Chiesa trova il suo luogo, la sua espressione massima e il paradigma di comprensione. Maria donna eucaristica poiché ha portato nel grembo il Corpo di Cristo, il quale sacramentalmente si ripresenta e si dona «nella», «per» e «con» la Chiesa.
È seguita, perciò, la prolusione di sr. Antonella, la quale ha da subito precisato come il Concilio Vaticano II, in particolar modo, ha cercato di superare un pensiero che riponeva nel «privilegio mariano» il suo fondamento allontanando, così, Maria dalla Chiesa. Oggi, la teologia, mediante l’apporto fondamentale della Sacra Scrittura, tende a riscoprire l’umanità della Madre di Dio da cui s’innesta la grazia divina che la rende un capolavoro di bellezza e di fede. Ecco, allora, che si deve pensare Maria quale madre, sposa e figlia del Dio Unitrino.
Se un antico adagio della mariologia dice che tutto ciò che si deve dire di Maria alla stessa maniera si deve dire della Chiesa è pur vero che tutto ciò che si dice di Maria si deve affermare per ogni cristiano. In altre parole ogni credente è chiamato a ritrovarsi nell’esperienza di figlio, madre e sposa di quel Dio che si apre all’uomo per farlo figlio di Dio; Maria certamente vive questa esperienza per singolare privilegio, noi mediante l’esperienza nuova e impensabile della risurrezione di Gesù e dell’esperienza sacramentale.
L’esperienza che Maria ha con Dio, ha concluso sr. Antonella, è allora qualcosa di nuovo ma certamente non lontano o impossibile per l’uomo; Maria, mediante la fede, vive il suo cammino di santità. A tal cammino, però, ciascuno di noi è chiamato a corrispondere e attualizzare per onorare la Madre di Dio non solo con le labbra ma con la nostra stessa esperienza di vita.