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I valori dello sport per “rimetterci in moto” dopo la pandemia

Il vescovo Mons. Michele Fusco ha preso parte, sabato 10 aprile, alla presentazione della stagione agonistica del giovane motociclista sulmonese Christian Micochero che parteciperà al Campionato Italiano Velocità 2021. L’evento, promosso dal club sulmonese del Panathlon International, rappresenta un segnale di ripartenza del mondo sportivo ed uno stimolo per tanti giovani a praticare attività fisica per il benessere del corpo e della mente.

I valori e le virtù dello sport quali la lealtà, l’impegno, il sacrificio, la costanza, il gioco di squadra e l’inclusione – ha sostenuto il Vescovo – possono essere un valido antidoto al periodo di pandemia che stiamo vivendo. Abbiamo bisogno di “rimetterci in moto”, di uscire da questo momento sospeso e lo sport ci insegna a non arrendersi, ad affrontare la sfida insieme, come comunità”.

Il vescovo Michele ha, inoltre, annunciato che il 1 agosto prossimo sarà celebrato il Giubileo degli Sportivi presso il Santuario di San Gabriele dell’Addolorata.

Lo sport è un luogo di incontro dove persone di ogni livello e condizione sociale si uniscono per ottenere un risultato comune. In una cultura dominata dall’individualismo e dallo scarto dei più fragili, giovani ed anziani per primi, lo sport può diventare un ambito privilegiato di missione e santificazione.

La Chiesa è chiamata ad essere segno di Gesù Cristo nel mondo e l’attività sportiva «può aprire la strada verso Cristo in quei luoghi o ambienti dove per vari motivi non è possibile annunciarlo in maniera diretta; e le persone, con la loro testimonianza di gioia, praticando lo sport in forma comunitaria possono essere messaggere della Buona Notizia» (papa Francesco – “Dare il meglio di sé” – Documento sulla prospettiva cristiana dello sport e della persona umana ). Come ci esorta papa Francesco, lo sforzo che nell’attività sportiva è richiesto per raggiungere l’obiettivo e il successo diventa, nella vita spirituale, la chiamata “a dare il meglio di sé per raggiungere la santità”. È un invito a non accontentarsi del minimo, di un “pareggio mediocre”, ma ad osare e mettersi in gioco per raggiungere un risultato degno di sforzo e sacrificio.

Infine «Lo sport è una ricchissima fonte di valori e virtù che ci aiutano a migliorare come persone» e, per questa ragione, «per lo sportivo cristiano, la santità sarà dunque vivere lo sport come un mezzo di incontro, di formazione della personalità, di testimonianza e di annuncio della gioia di essere cristiano con quelli che lo circondano».  È questo un invito perché ogni sportivo immetta nel mondo in cui vive il germe dell’amore gratuito, diventando discepolo missionario che con la sua stessa persona testimonia nell’agonismo leale il coraggio di scelte di uomo e donna trasformati dall’incontro con Gesù e il suo Vangelo.