Notizie 

Festa di San Panfilo “La luce del Risorto risplenda in ogni Comunità Parrocchiale” [video]

Abbiamo celebrato la scorsa domenica la festa di Pasqua che la liturgia prolunga per una intera settimana in Albis .

Il vangelo di oggi ci presenta l’incontro di Gesù con gli apostoli proprio nel giorno di Pasqua. “La sera di quello stesso giorno, il primo della settimana”, è la sera di Pasqua, gli Apostoli sono in un atteggiamento di chiusura, paura, chiusi nel cenacolo, presi dalla paura verso i Giudei, per quanto possa succedere.

Il Vangelo di Giovanni specifica che Gesù non appare ma dice stette in mezzo a loro, un elemento interessante di questo racconto, lo stare di Gesù tra i suoi, l’essere presente in mezzo alla comunità dei credenti, non tanto apparire ma stare. Questo un primo elemento che vorrei porre alla vostra attenzione i questa festa di San Panfilo, il Risorto la sera di Pasqua si rende presente in mezzo alla Comunità dei credenti. Una chiara indicazione che possiamo incontrare Gesù quando la comunità è riunita. Se voglio incontrare il Risorto lo posso fare quando i credenti si riuniscono, sono uniti tra loro. San Panfilo ha guidato una comunità cristiana che ha dovuto attraversare molte difficoltà in quel tempo, ma ha sperimentato la presenza di Gesù Risorto in mezzo ad essa. 

I frutti della sua presenza sono la pace e la gioia, sono i doni del Risorto: Pace che viene come dono dal cielo e gioia interiore per aver superato il la tristezza della perdita di Gesù, ora o hanno riabbracciato.

Anche se sono chiusi nel cenacolo, nel loro dolore per quanto è accaduto, Gesù sa superare queste chiusure, lo fa mostrando i segni del suo amore, le ferite. Quando nell’esperienza cristiana, nella vita parrocchiale comunitaria ci si sente accolti, amati, si fa l’esperienza della presenza del Risorto, si rifà l’esperienza della prima comunità cristiana, avvertiamo la presenza di Gesù e lui viene a consolare a dare Misericordia.

La prima lettura ci presenta un quadro della primitiva comunità cristiana che unita a Pietro stavano insieme, vivono una profonda esperienza di comunione.

Come dono ricevono lo Spirito Santo, che li accompagna nella missione che Gesù affida alla Chiesa, e di conseguenza anche la possibilità di essere segno della Misericordia di Dio, la comunità con i suoi ministri riceve il mandato di perdonare i peccati, di ridare dignità battesimale ai suoi figli.

Vi è poi l’esperienza di Tommaso, che non crede fino a quando non è lui stesso ad incontrare Gesù, anche lui deve vedere e toccare con mano i segni dell’amore di Dio nelle ferite di Gesù.

Otto giorni dopo si ripete lo stare di Gesù tra i suoi nella comunità, ancora una chiara indicazione che se cercate Gesù lo troverete nella comunità cristiana. Tommaso incontra il Signore quando gli apostoli sono riuniti, ma c’è anche un altro elemento importante che l’evangelista vuole donarci che c’è un tempo e un luogo dove possiamo incontrare il risorto, il luogo è la chiesa la comunità, il tempo per vedere il Risorto è il primo giorno della settimana, così a Pasqua cosi otto giorno dopo.

Il primo giorno della settimana, per noi la domenica, è questo il tempo in cui nella seconda lettura Giovanni riceve la visita del Signore che gli dona alcune rivelazioni.

Anche noi come Tommaso abbiamo bisogno dei fratello, della comunità per continuare a vedere il Signore, glorioso che porta i segni della passione, le ferite d’amore per noi.

Tommaso è chiamato Didimo, cioè gemello e sappiamo come i gemelli hanno una esperienza di fraternità particolare sono molto sensibili. Proprio lui è assente la sera di Pasqua e potrà incontrare il maestro soltanto quando vivrà pienamente l’esperienza tra i fratelli, senza i quali non può incontrare il Salvatore.

I gesti dei fratelli della communita, l’amore, la comunione, che possiamo sperimentare tra di noi, ci mostrano ancora i segni della misericordia di Dio per noi.

Ognuno di noi allora come San Panfilo, per essere discepolo del Signore deve percorrere un cammino, attraverso dubbi, paure difficolta. Non basta che qualcuno ci dica che Gesù è risorto ma occorre che partecipiamo ogni domenica, il giorno dopo il Sabato all’assemblea dei fratelli per sperimentare, l’amore di Dio, la presenza di Gesù, lui ancora sta in mezzo a noi, alla comunità che radunata in giorno di domenica celebra, vive di carità annuncia il vangelo della salvezza.

Occorre allora vivere con intensità l’esperienza della comunità cristiana, parrocchiale, che non è perfetta, ha i suoi limiti, ma proprio lì vive, e possiamo trovare, il Signore. Anche quando la comunità è smarrita, quando le nostre porte sono chiuse, quando è oppressa dal dolore, quando ci sentiamo deboli, allora nella nostra debolezza lui viene, abita tra noi e ci consola ci porta la pace ci ridona la gioia.

E’ dentro la comunità che Tommaso può maturare la sua fede, è accompagnato dai fratelli a fare un cammino, viene aiutato a rileggere se stesso e la storia di Gesù. Qui ascoltiamo la Parola di Gesù, nella comunità riceviamo la forza dello Spirito Santo per andare, per annunciare, per sostenere i fratelli nel bisogno.

Oggi più di ieri abbiamo bisogno di comunità unite tra loro con in mezzo Gesù, tanti sono smarriti quando non trovano nelle nostre comunità quel calore umano, quella forza dello spirito, quella gioia che contamina il cuore. In questa epoca malata di individualismo lasciamo che San Panfilo parli ancora al nostro cuore e ci inviti ad essere autentici, veri cristiani, a formare delle comunità ricche di umanità che sanno accoglie e generare nuovi cristiani, affinché in ogni Comunità parrocchiale sia sempre viva la luce del Risorto.

In questa festa di San Panfilo, prendiamo l’impegno a riscoprire la nostra appartenenza alla Comunità cristiana, parrocchiale, e soprattutto non perdiamo mai di incontrarci il giorno del Signore per poter vedere e toccare ascoltare e accogliere la presenza del Risorto. San Panfilo nostro patrono ci accompagni e ci guidi.  

 

Omelia di S.E. Mons. Michele Fusco

28 Aprile 2019 – Festa di San Panfilo Vescovo Patrono della Città e Diocesi di Sulmona