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Benedetti nuovi locali della Caritas Diocesana

Immagine attivaMartedì 9 dicembre il Vescovo Mons. Angelo Spina ha benedetto i nuovi locali della Caritas diocesana, siti in via Porta Romana, 4. Gli spazi ampi e funzionali hanno accolto i sacerdoti della diocesi per un momento di preghiera, per la benedizione e per la riflessione del vescovo: “Questi nuovi locali sono un dono per la nostra chiesa locale che è in Sulmona-Valva per promuovere e favorire l’evangelizzazione e la testimonianza della carità. Le parole di Gesù: Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi, sono un appello chiaro a tutti noi a saper vedere in ogni persona l’immagine di Dio e a dare a tutti accoglienza, aiuto, accompagnamento, non solo con uno spirito umanitario e assistenzialistico, ma con spirito cristiano e di amore”. Grande gioia in tutti i sacerdoti nel vedere come la Caritas diocesana si pone a servizio dell’intera diocesi, delle parrocchie e della società civile. Soddisfatto il nuovo Direttore della Caritas, don Palmiero di avere a disposizione locali efficienti per poter ben lavorare e servire i più deboli e i più poveri con i suoi collaboratori don Kant e don Andrea. Il Vescovo ha illustrato ai presenti e consegnato lo Statuto della Caritas Diocesana.

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Diocesi di Sulmona-Valva
STATUTO DELLA CARITAS DIOCESANA

Art. 1: NATURA
La Caritas Diocesana è l’organismo pastorale istituito dal Vescovo per promuovere e favorire nella Chiesa Diocesana la nuova evangelizzazione che ha come anima il Vangelo della Carità in comunione con i Centri pastorali della diocesi, con particolare attenzione alle persone e alle comunità in situazioni di difficoltà, di disagio e di emarginazione, in forme consone ai tempi e alle necessità, per lo sviluppo integrale dell’uomo e con riferimento ai temi della giustizia sociale e della pace nel mondo.
La Caritas Diocesana è lo strumento ufficiale, per una prevalente missione pedagogica e per la promozione e il coordinamento della Pastorale della carità e delle attività assistenziali e promozionali nella Chiesa locale; ha quindi all’interno della Curia una struttura pastorale per il conseguimento di questi fini e il coordinamento con i centri e gli uffici pastorali diocesani.

ART. 2 : FINALITÀ SPECIFICHE

Le finalità della Caritas Diocesana sono:
* servire l’attuazione degli Orientamenti Pastorali in ordine alla testimonianza del Vangelo
della Carità.

* Sensibilizzare e formare la Chiesa locale al senso della carità verso tutte le realtà di bisogno e al
dovere di promuovere attività caritative, siano esse assistenziali o promozionali.

* Costituire, sostenere e coordinare la pastorale della carità e le attività caritative sul
piano diocesano, vicariale e parrocchiale, secondo esigenze e situazioni locali.
Esempio: seguire – stimolare opere di solidarietà attraverso centri di accoglienza, centri di ascolto
e centri di pronto intervento a favore dei più bisognosi.

* Vivere un costante impegno di studio affinché la comunità diocesana e le comunità parrocchiali
preparino progetti di intervento assistenziale e promozionale convergenti verso un programma
pastorale unitario;

* Introdurre e analizzare le povertà emergenti utilizzando i Centri di ascolto ed in particolare
l’osservatorio delle povertà in stretta collaborazione con le istituzioni civili del territorio.

* Organizzare e coordinare interventi di emergenza e collette in casi di calamità;

* Contribuire alla promozione umana e sociale dei paesi in via di sviluppo, in collaborazione con
l’Ufficio Missionario, specialmente con formule continuative e con iniziative stabili.

* Curare la formazione spirituale, umana e sociale del personale, sia impegnato professionalmente
in servizi sociali che nel volontariato, in ordine al raggiungimento dei fini suddetti, quindi
promuovere la formazione di volontari, di operatori pastorali della carità e di coordinare
il volontariato.

* Esprimere una coscienza critica e profetica nella società civile, sensibilizzando l’opinione
pubblica, proponendo studi – iniziative per un cammino di educazione alla pace, alla mondialità
e alla legalità.

Per conseguire queste finalità pastorali la Caritas diocesana si articola in:

1. Area volontariato:

Promuove ed anima il volontariato parrocchiale, per favorire l’impegno dei credenti nelle pratiche concrete di condivisione e nella promozione della cultura della solidarietà.
Organizza percorsi e offre strumenti di formazione di base e permanente
per i volontari dei vari settori.
Facilita la comunicazione tra le realtà di volontariato presenti sul territorio e il loro coordinamento, al fine di favorire una messa in rete dei servizi presenti in Diocesi.

2. Area politiche sociali:

Attraverso l’osservatorio permanente diocesano delle povertà e delle risorse rileva in modo regolare e sistematico la situazione dei bisogni e delle risorse del territorio con l’obbiettivo di interpretare, valutare e discernere le dinamiche sociali che più interpellano la coscienza cristiana e di proporre possibili orientamenti alle scelte pastorali e alle politiche sociali. Individuate specifiche aree di bisogno, elabora progetti di intervento mirati.

3. Area servizio civile:
Promuovere il servizio civile, in attuazione alla convenzione tra Caritas Italiana e Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’impegno del servizio civile è finalizzato al servizio nei centri operativi esistenti in diocesi; alla diffusione e realizzazione delle finalità proprie della Caritas; alla promozione e diffusione della cultura della pace e della non violenza nelle varie realtà sociali.

4.Area lavoro ed impresa sociale:

È l’area che collabora con il Centro Diocesano al Lavoro, di concerto con gli Uffici Diocesani della Pastorale del Lavoro, Familiare e Giovanile. Mira a formare i laici nella prospettiva cristiana dell’impegno nel sociale, nelle problematiche del lavoro, nell’economia e nella politica. Aiuta, inoltre, i giovani nell’itinerario progettuale e formativo per la formazione di nuovo lavoro, attraverso forme di autogestione, creando momenti di comunione e d’accompagnamento delle politiche d’intervento nel sociale riguardo le nuove povertà.
Linee di intervento:
* Evangelizzazione dei giovani disoccupati, inoccupati o in situazioni irregolare di lavoro;
* Formazione delle coscienze per una nuova concezione del lavoro;
* Creazione di gesti concreti di solidarietà;
* Promozione dei rapporti di reciprocità tra le Chiese.

5. Area animazione Caritas Parrocchiali:
Favorisce la nascita, il cammino e la formazione delle Caritas Vicariali e Parrocchiali come organismo pastorale.
Anima e coordina le Caritas Vicariali e Parrocchiali promovendo tra esse itinerari organici. Cura e promuove la stesura di un giornale informativo.

6. Area centro di Ascolto Diocesano:
È una “porta aperta” che accoglie, incontra, ascolta, informa, orienta, stabilisce collegamenti con la parrocchia di appartenenza delle persone in difficoltà e con le strutture competenti, definendo con loro l’intervento / risposta.
E’ lo strumento che promuove, sostiene e coordina i Centri di Ascolto parrocchiali. Offre percorsi e strumenti per la formazione degli operatori dei Centri di Ascolto parrocchiali ed interviene nelle situazioni di bisogno che non rientrano nelle possibilità delle parrocchie. Offre inoltre consulenze e supervisione agli stessi.

ART. 3: COLLABORAZIONI PASTORALI
La Caritas e il Vescovo, in unione con i tre settori di pastorale Evangelizzazione – Liturgia e Carità predispone e realizza i programmi pastorali caritativi della Chiesa locale, opera in armonia con gli indirizzi della Caritas Italiana e con attenzione al coordinamento tra le Caritas Diocesane della regione Abruzzo sempre d’intesa con il Vescovo Diocesano.

ART. 4: ORGANI DELLA CARITAS DIOCESANA
Organi della Caritas Diocesana sono:
– Il Presidente, che è sempre il Vescovo;
– Il Direttore
– Il Vice-Direttore
– Il Tesoriere
– Il Consiglio Diocesano
– La Giunta Diocesana
– Il Collegio dei Revisori dei Conti.

ART. 5: IL PRESIDENTE
Il Presidente della Caritas Diocesana è il Vescovo che presiede la carità nella Chiesa locale e rappresenta legalmente la Caritas. Il Vescovo promuove e coordina tutta l’attività della Caritas Diocesana; convoca direttamente o indirettamente le riunioni del Consiglio Diocesano della Caritas; può delegare al Direttore le sue attribuzioni. In tal caso è dovere del Direttore informare sempre il Vescovo dei problemi in atto, delle determinazioni ed eventuali decisioni, che debbono avere il suo assenso per essere definite a livello Diocesano.

ART. 6: IL DIRETTORE
Il Direttore è nominato dal Vescovo, rappresenta la Caritas diocesana e ne dirige le attività ordinarie a norma dello statuto. Convoca e presiede le riunioni, ricercando nella sua attività un collegamento con i Centri e Uffici della Curia e collaborazione nelle zone pastorali della Diocesi, aiutato in questo da sacerdoti e laici di ciascuna zona. Partecipa ai vari momenti consiliari presbiterali e pastorali, ai quali offre e dai quali riceve uno scambio di esperienze e indicazioni pastorali.

ART. 7: IL VICE-DIRETTORE
Il Vice – Direttore è nominato dal Vescovo, collabora con il Direttore nella animazione della Pastorale, nella esecuzione delle attività della Caritas, nella promozione, coordinamento e verifica del Servizio Civile ed in particolare nel coordinamento dei compiti dell’ufficio.

ART. 8: IL TESORIERE
Il tesoriere è nominato dal Vescovo, su proposta del Direttore e sentito il parere del Consiglio Affari Economici della Diocesi.

Compiti del tesoriere sono:
* amministrare il patrimonio e i fondi della Caritas Diocesana e i contributi ad essa comunque
provenienti, secondo le direttive del Presidente e del Direttore;

* presentare il piano di copertura del programma annuale e il bilancio consuntivo;

* curare e tenere i libri contabili.

ART. 9: CONSIGLIO DIOCESANO CARITAS
IL Consiglio Diocesano della Caritas si compone:
1. Vescovo,
2. Direttore,
3. Vice – Direttore,
4. Tesoriere,
5. un presbitero componente il Consiglio Presbiterale,
6. un presbitero componente il Consiglio Affari Economici,
7. due presbiteri nominati dal Vescovo,
8. un rappresentante della consulta dei laici;
9. un delegato per ciascuna zona pastorale della diocesi ( presbitero o diacono o religioso o laico)
nominato dal consiglio pastorale della vicaria;
10.due religiosi/e operanti in Diocesi, rappresentanti dell’ USMI e del CISM;
11.un responsabile del Centro di Ascolto delle povertà e delle strutture promosse e costituite
dalla Caritas;
12.un responsabile dell’Osservatorio Diocesano delle Povertà.

ART. 10: COMPITI DEL CONSIGLIO DIOCESANO CARITAS.
I compiti sono;
– riunirsi almeno una due volte l’anno;
– proporre modifiche e formulare pareri sullo statuto da presentare al Presidente;
– approva il regolamento della Caritas una volta fatto
– redigere e seguire i programmi di attività, proposti ed approvati;
– approvare proposte di indirizzo sulla diaconia della carità ed elaborarne altre come servizio al
piano pastorale diocesano a partire dalle povertà e dalle emergenze;
– proporre al Vescovo la terna di consiglieri per la Giunta Diocesana Caritas

ART. 11: LA GIUNTA DIOCESANA CARITAS.

La giunta diocesana è costituita da:
– Direttore
– Vice direttore
– Tesoriere
– Tre consiglieri proposti dal Consiglio Diocesano Caritas e nominati dal Vescovo.

Compito della giunta diocesana è:
– proporre i bilanci annuali e programmi di attività;

ART. 12: COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
Il Collegio è nominato dal Vescovo; esso è composto da tre membri del
Consiglio Affari Economici Diocesano.
Compiti dei Revisori sono:
– garantire la correttezza della gestione amministrativa;
– controllare le operazioni amministrative;
– redigere e presentare al Vescovo una relazione scritta annuale.

ART. 13: MEZZI ECONOMICI DELLA CARITAS DIOCESANA
La Caritas Diocesana non possiede beni immobili né gestisce opere.
– trattiene una quota che riceve dall’otto per mille per spese di organizzazione, funzionamento e
gestione dell’ufficio.
– riceve le somme donate dall’otto per mille;
– raccoglie i mezzi economici per il raggiungimento dei suoi fini particolari e generali mediante
offerte con le forme che risulteranno più opportune;
– collette straordinarie in occasioni di urgenti necessità e calamità;
– eventuali donazioni ed obbligazioni di enti e di persone attraverso l’istituto canonico appropriato.
Le offerte saranno devolute secondo la volontà degli offerenti.

ART. 14: COMPITI DELLA CARITAS DIOCESANA
E’ compito della Caritas Diocesana curare la promozione, la costituzione, la formazione e il coordinamento delle Caritas Parrocchiali, predisponendo d’intesa con i Parroci, con i vicari foranei e con i rispettivi organismi, gli opportuni strumenti.

ART. 15: LA CARITAS PARROCCHIALE
La Caritas Parrocchiale è l’ organismo pastorale che ha il compito di animare la comunità parrocchiale affinché essa realizzi la testimonianza della carità sia al suo interno, sia nel territorio in cui è inserita. La Caritas Parrocchiale ha dunque una prevalente funzione pedagogica.
Essa stimola la comunità:
– ad approfondire i fondamenti evangelici della diaconia della carità;
– a tener vivo il dinamismo tra annuncio, celebrazione e testimonianza;
– a conoscere ed esaminare i bisogni ovunque emergenti;
– a coordinare, collegare le espressioni attive della carità presenti in parrocchia;
– alla promozione , formazione e coordinamento del volontariato.

Presidente della Caritas Parrocchiale è il Parroco corresponsabilmente unito al suo consiglio pastorale e in specifico con gli animatori della pastorale della carità.

ART. 16: COORDINAMENTO TERRITORIALE ZONALE
Il coordinamento territoriale zonale, costituito dal delegato di ogni caritas parrocchiale, funge da cerniera fra le Caritas parrocchiali di un medesimo territorio, vicaria, e la Caritas Diocesana. Condivide le attese e i programmi delle Caritas parrocchiali e collabora ai programmi e alle esperienze della Caritas Diocesana. Il responsabile, sacerdote o un laico, nominato dal Vicario Foraneo partecipa al consiglio pastorale zonale.

ART. 17: COMPITI DEL COORDINAMENTO TERRITORIALE ZONALE
I compiti sono:
– aiutare nella lettura dei bisogni, delle povertà e dei problemi sociali;
– dar vita ad un osservatorio locale sulle povertà;
– promuovere attività formative, sia per gli animatori delle Caritas
parrocchiali, sia per il volontariato;
– promuovere alcuni servizi di accoglienza o di promozione umana, con la
collaborazione di tutte le comunità parrocchiali della zona;
– tenere i rapporti con le istituzioni civili del territorio, con le autorità in
relazione ai problemi di animazione;
– dar vita a qualche servizio pilota;
– sensibilizzare la popolazione del territorio attorno a problematiche
concrete.

ART. 18: RAPPORTI CON IL DELEGATO REGIONALE
Il Direttore della Caritas Diocesana:
– partecipa alle riunioni indette dal Delegato Regionale;
– tiene i collegamenti e collabora con il Delegato Regionale e con le Caritas diocesane della
Regione Abruzzo, per la realizzazione delle delibere e degli indirizzi della Conferenza Episcopale
Abruzzese-Molisana, con particolare attenzione ai problemi del territorio.

ART. 19: CENTRO DI ASCOLTO DELLE POVERTÁ

La Caritas Diocesana promuove l’ascolto delle povertà come espressione della solidarietà di tutta la comunità cristiana con i poveri. Attiva la costituzione dei Centri di Ascolto e di altre strutture come strumenti e segni pastorali della volontà della chiesa di essere presente accanto alle povertà in atteggiamento di ascolto e accoglienza.

ART. 20: OSSERVATORIO DELLE POVERTÁ
La Caritas Diocesana cura la costituzione dell’osservatorio diocesano delle povertà e promuove la consulta delle associazioni di volontariato.
L’Osservatorio delle povertà è lo strumento pastorale della nostra Chiesa che è in Sulmona-Valva che traduce in sé la misericordia e la pedagogia di Dio, collocandosi in mezzo a sofferenze e alle gioie, alle difficoltà, ai doveri e ai diritti della gente. E’ necessario prendere coscienza piena del rapporto indissolubile tra catechesi, sacramenti ed azione caritative. Dobbiamo inoltre acquisire un’adeguata competenza nella lettura dei bisogni delle povertà dell’emarginazione: un osservatorio permanente capace di seguire le dinamiche dei problemi della gente e di coinvolgere direttamente la comunità ecclesiale in modo scientifico con pubblicazione specifica, non dovrebbe mancare in nessuna chiesa locale. (cfr. CEI Loreto 1985).

ART. 21: DURATA DELLE CARICHE
Tutte le cariche hanno la durata di un triennio e possono essere riconfermate.

ART. 22: ESTINZIONE DELLA CARITAS DIOCESANA
L’estinzione della Caritas Diocesana potrà essere deliberata dal Vescovo che
disporrà anche per la devoluzione dei beni ad attività assistenziali diocesane.

ART. 23: DURATA DELLO STATUTO
Il presente statuto vale dalla data di approvazione anche se si presenta come
sperimentazione aperta a modifiche successive.

Sulmona, 09 dicembre 2008

+Angelo Spina
Vescovo di Sulmona-Valva