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Incontro con la pastorale familiare: la famiglia di Nazareth, modello si santità

In preparazione al X incontro mondiale delle famiglie che si terrà a Roma dal 22 al 26 giugno 2022 sul tema “l’amore familiare: vocazione e via di santità”, l’A.C. diocesana ha incontrato la pastorale familiare diocesana con Ada, Raffaele e Paolo su “La famiglia di Nazareth: modello di santità”.

La famiglia è un tema caro a Papa Francesco tanto da dedicarle un anno speciale. La vocazione alla vita familiare, fondata sul Sacramento del Matrimonio, è una chiamata da parte di Dio alla santità che si raggiunge nel cammino quotidiano della nostra vita. La famiglia, piccola chiesa domestica e cellula fondamentale della società, è il luogo dove si fa esperienza di vita comune con momenti belli, difficili ma soprattutto si fa esperienza di Dio e del Suo amore.

Il brano del Vangelo di Luca 2, 39-52, meditato da don Daniel Arturo Cardenas ,assistente dell’A.C. della Parrocchia di Santa Maria del Colle di Pescocostanzo, ha offerto spunti di riflessione sulla semplicità della famiglia di Nazareth, modello di vita per le sue virtù ed il suo amore. Dio ha voluto nascere e crescere in un contesto umile e ordinario e la famiglia di Nazareth incarna il modello di ogni famiglia cristiana chiamata a realizzare la missione della Chiesa e della società. Gli elementi essenziali del brano evangelico ci mostrano un nucleo familiare comune e nel contempo straordinario che si fa guidare dalla Legge di Dio.

La relazione con Dio aiuta a vivere buone relazioni con gli altri!

L’ educazione religiosa è il primo compito della famiglia nei riguardi dei figli e Maria e Giuseppe assolvono a questo compito educativo portando Gesù al rito di purificazione che si compie 40 giorni dopo la nascita del primogenito. La testimonianza dei genitori è importante e la famiglia di Gesù si muove nella storia di tutti i giorni rispettando impegni e doveri e mostrando che i legami al suo interno sono intessuti di amore, ma anche di problemi inattesi, angosce, sofferenze. Vive di preoccupazioni quotidiane, come lo smarrimento di Gesù nel tempio, le incomprensioni degli abitanti del paese, nella sua semplicità si mostra sempre propensa all’ospitalità, all’ascolto attento, all’ubbidienza e alla condivisione. Gesù sperimenta nella sua comunità la bellezza del crescere insieme con tutte le difficoltà che ne seguono. Per questo la Sua famiglia è santa perché fondata sull’ abbandono alla volontà di Dio dove emergono i semi del bene e le virtù evangeliche.

La santità risulterà sempre qualcosa di troppo distante dal nostro modo di pensare se non partiamo dalla concretezza dove l’ordinario diventa straordinario, dove le azioni quotidiane si trasformano perché pervase dall’amore di Dio.

La famiglia di Nazareth è annuncio di santità dove Dio si è incarnato ed è cresciuto. E Dio continua ad incarnarsi in ogni famiglia, comunione d’amore. La “Gaudete et exsultate” è il documento che invita tutti a percorrere la via della santità, che non è la perfezione, ma è aprirsi all’amore del Signore. E in questo la famiglia è importantissima, perché la santità produce amore che lega gli uni agli altri, crea la comunione e nella comunione c’è la famiglia. La “Gaudete et exsultate” propone degli esempi molto concreti di quella che poi viene spesso definita “la santità della porta accanto”: i genitori che crescono con tanto amore i loro figli; gli uomini e le donne che lavorano per sostenere la famiglia; ma anche delle persone sofferenti che offrono la propria malattia al Signore. In questo c’è il riflesso della presenza di Dio. In realtà siamo tenuti tutti ad essere santi, ciascuno a modo suo anche se la famiglia di oggi è spesso impegnata in sfide complesse legate a nuove dinamiche di relazione, immersa nel chiasso di mille proposte che allontanano dalla preghiera, dalla contemplazione, dallo stupore, dal desiderio di vivere la santità silenziosa senza pretese e falsi idoli.

Non è certo nella loro singolarità che possiamo imitare Maria e Giuseppe ma nella loro semplicità di coppia che vede cambiata la propria vita dall’azione di Dio. Imitandola nell’ affrontare la quotidianità senza scoraggiarsi, cercando nuove strade, ogni famiglia può riscoprire la propria chiamata, la propria vocazione attratta dalla gioia del Vangelo, aperta all’ accoglienza e, consapevole del cambiamento dei tempi, testimone attiva dell’infinito amore di Dio verso le sue creature.

Franca Giancola