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Aree interne: progetti e non slogan

Si è concluso mercoledì 31 agosto il confronto di oltre 30 vescovi, di 12 regioni italiane, i quali a Benevento si sono dati appuntamento per parlare e discutere dei problemi sociali, economici e ecclesiali; non un convegno per dare risonanza ai problemi ma un confronto dopo aver ascoltato il grido degli uomini e delle donne che abitano questi luoghi.

Tra i vescovi che hanno preso parte a tale confronto anche alcuni della nostra regione ecclesiale abruzzese-molisana e in particolare il nostro vescovo Michele Fusco. A questi, l’intervento di Papa Francesco, il quale così ha salutato e lodato l’iniziativa confermando il ministero pastorale dei presuli presenti: «di fronte alle difficoltà dei territori in cui vivete, siete chiamati ad aiutare i sacerdoti, i consacrati e i fedeli laici che più da vicino condividono la vostra missione a essere lievito nella pasta del mondo. Tutti insieme, in unità e senza campanilismi, non stancatevi di porre gesti di attenzione alla vita umana, alla salvaguardia del creato, alla dignità del lavoro, ai problemi delle famiglie, alla situazione degli anziani e di quanti sono ai margini della società». Il fine, per lo stesso Pontefice, è quello di «divenire sempre più immagine bella e dinamica di Chiesa che vive accanto alle persone, con una predilezione per i più deboli affinché si possa edificare nell’unità della fede, della speranza e della carità».

La parola-chiave di tale incontro è stata, allora, «comunione», la quale insieme a unità e servizio vanno a fondare la Chiesa stessa.

L’incontro, vissuto nei giorni del 30 e 31 agosto, ha visto poi la partecipazione di mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo metropolita di Cagliari e segretario generale della C.E.I., e lo stesso presidente C.E.I.: il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna.

A fare gli onori di casa l’arcivescovo di Benevento, mons. Felice Accrocca, il quale dando il benvenuto ai presenti ha affermato che, per i territori oggetto di discussione, sia fondamentale «una seria progettualità frutto di una intelligenza politica» e non di facili slogan.

A conclusione di tali giornate si è fatto più chiaro ai presenti come la vita nelle aree interne non vuole assolutamente morire, ma nella tenacia e speranza cristiana aprirsi a laboratori d’idee, risorsa viva e tesoro straordinario per tutto il paese; perciò da questi giorni: la forza per continuare a vivere «sul» e «per» il territorio e per i suoi abitanti.