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Anniversario dell’Ingresso in Diocesi di S. E. Mons. Michele Fusco

Il 4 febbraio 2018 la Basilica Cattedrale di San Panfilo, addobbata a festa e gremita di fedeli, accoglieva per la prima volta il suo nuovo Pastore, Mons. Michele Fusco, giunto nel cuore dell’Abruzzo dalla Costiera Amalfitana per guidare la diocesi di Sulmona-Valva: un giorno atteso con gioia e trepidazione, soprattutto dopo la sua ordinazione episcopale nella Cattedrale di Amalfi.

A un anno esatto dal suo ingresso, una folla festante si è radunata nella Cattedrale di San Pelino a Corfinio e, attraverso una solenne celebrazione eucaristica, ha elevato al Signore il ringraziamento per questo primo anniversario di ministero nella nostra Chiesa locale. Erano presenti insieme ai fedeli anche il Vescovo emerito Mons. Giuseppe Di Falco, i Presbiteri diocesani, i Diaconi, i Religiosi e le Religiose, in particolare le Suore Visitandine che vivono in clausura nel monastero annesso alla Cattedrale, i familiari di Mons. Fusco e una delegazione di fedeli provenienti dalla diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni. La lode è stata accompagnata dal canto, affidato ai cori della diocesi diretti dal Maestro Alessandro Sabatini.

Nell’indirizzo di saluto iniziale, il Vicario generale Mons. Maurizio Nannarone ha manifestato a nome dell’intera comunità diocesana la gratitudine verso il nostro vescovo, assicurandogli l’affetto e la preghiera di tutto il gregge a lui affidato, per essere insieme “artigiani di unità”, come aveva proposto all’inizio del suo ministero.

Da sacerdote innamorato della Parola, nell’omelia Mons. Fusco si è lasciato ispirare dalle Sacre Scritture per riassumere brevemente l’anno appena trascorso. RIMANERE, RICOMINCIARE, RINGRAZIARE: sono queste le parole che ha scelto per descrivere la sua esperienza di pastore.

La prima parola viene offerta da Gesù stesso nel Vangelo. “Gesù è la vera vite e il Padre colui che la cura, ama la sua vigna.”, ha detto il vescovo. “Se Gesù è la vera vite, noi siamo i suoi tralci. Rimanere non è solo restare, ma ricevere da Lui la linfa vitale della sua Parola e dei Sacramenti. Rimanere strettamente unito a Gesù, questa è la lotta che, con l’aiuto dello Spirito Santo, in questo anno ho vissuto. […] La seconda parola che riassume questo primo anno è ricominciare. Ricominciare ogni giorno, con persone da incontrare, conoscere, accogliere. Anche quando può arrivare la fatica o la stanchezza, ricominciare.”

Infine la parola ringraziare, che nasce dal profondo del cuore: “Grazie Signore per tutto quello che mi hai dato e ci hai dato in questo primo anno. Grazie per i sacerdoti, religiosi, religiose, diaconi, seminaristi, famiglie, giovani. Grazie per gli anziani e i bambini. Grazie per i fratelli bisognosi e in difficoltà. Grazie per tutti i collaboratori e i laici impegnati nelle parrocchie e nella diocesi. Catechisti, operatori pastorali, grazie a tutti.” Il discorso si è concluso con una provocazione: “Diocesi di Sulmona-Valva, quale chiesa sogni, desideri? Anche il Signore ha un sogno per questa chiesa, un disegno che troviamo delineato nella Parola di Dio, nei discorsi di papa Francesco ”. Rivolgendosi ai giovani, che il Santo Padre ha chiamato l’”adesso” di Dio, ha detto: “Aiutatemi, vi prego, a realizzare tutti insieme questo sogno!”

Il vescovo ha rivolto un pensiero anche ai religiosi e alle religiose presenti, in occasione della XXIII Giornata Mondiale della Vita consacrata. La Santa Messa si è conclusa con un momento di adorazione, durante il quale tutti i frati e le suore hanno deposto davanti a Gesù Eucaristia dei piccoli ceri, rinnovando il loro impegno a vivere in povertà, castità e obbedienza. Il Vescovo, invece, ha ringraziato il Signore per questo primo anno di ministero con le parole del Salmo 137:

Ti rendo grazie, Signore

con tutto il cuore:

hai ascoltato le parole

della mia bocca.

A te voglio cantare

davanti agli angeli

mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome

per la tua fedeltà

e la tua misericordia:

hai reso la tua promessa

più grande di ogni fama.

Nel giorno in cui t’ho invocato,

mi hai risposto,

hai accresciuto in me la forza.

Ti loderanno Signore

tutti i re della terra

quando udranno

le parole della tua bocca.

Canteranno le vie del Signore,

perché grande

è la gloria del Signore;

eccelso è il Signore

e guarda verso l’umile

ma al superbo

volge lo sguardo da lontano.

Se cammino

in mezzo alla sventura

tu mi ridoni vita;

contro l’ira dei miei nemici

stendi la mano

e la tua destra mi salva.

Il Signore completerà

per me l’opera sua.

Signore, la tua bontà

dura per sempre:

non abbandonare

l’opera delle tue mani.

Al termine della celebrazione, si è soffermato davanti alla Cattedrale per salutare i presenti e ricevere gli auguri. È seguito un momento di festa e di condivisione.

di Francesco Domenicucci