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San Panfilo Vescovo – Omelia di S.E. Mons. Fusco

Qualche breve notizia sulla sua vita.

San Panfilo è stato il quarto vescovo della nostra diocesi di Sulmona-Valva dal 682 al 701. Nato nel nostro territorio, dopo la sua morte venne subito proclamato santo. I tempi in cui venne chiamato a guidare questa diocesi non erano facili. Egli fu confessore della fede contro l’eresia ariana, diffusa nella valle Peligna dai Longobardi. L’eresia ariana consisteva nel fatto che veniva negata la divinità della seconda persona della Santissima Trinità. San Panfilo fermo e forte nella fede confessò la vera dottrina tra le tante tribolazioni e svolse con determinazione e successo il ruolo di evangelizzatore operoso e tenace sempre fedele alla Chiesa.  Fu uomo di pace in quanto riuscì con la sua autorevolezza a riconciliare i due corpi capitolari di Corfinio e Sulmona. Il popolo tanto lo amò per la sua vita intensa di preghiera e per l’amore alla povertà e per la carità verso i poveri e i derelitti della città e del territorio che ogni giorno bussavano alle porte della sua chiesa. Alla sua morte fu subito dichiarato santo a motivo dell’eroicità delle virtù della fede, della speranza e della carità nell’esercizio del ministero pastorale della diocesi di Sulmona-Valva.

Papa Francesco l’8 marzo ha inviato un messaggio per la giornata mondiale delle vocazioni che celebriamo domenica prossima 3 maggio (2020). Ha usato quattro parole che aveva già proposto il 4 agosto nella festa del Santo Curato D’Ars scrivendo ai sacerdoti, per sostenerli nel loro ministero: gratitudine, coraggio, dolore e lode.

Invito tuti voi che ci seguite da casa  in  questa festa di San Panfilo a pregare per tutti i nostri pastori, i vostri parroci, i nostri sacerdoti.

“ La prima parola della vocazione, che il Papa ci affida, è gratitudine”.

Vorrei ringraziare, e spero che tutti lo facciate con me in questo momento così particolare della nostra storia, i sacerdoti che nella fedeltà quotidiana, alla preghiera, al ministero loro affidato, restano fedeli, a volte nel nascondimento e nel silenzio dentro le mura della loro canonica – abitazione, al Signore. Pregando per tutti voi e per le comunità parrocchiali. Grazie perché non cadete nello scoraggiamento ma con le vostre parole e la vostra fortezza sostenete i nostri fedeli nel difficile momento che stiamo vivendo. “Ogni vocazione nasce da quello sguardo amorevole con cui il Signore ci è venuto incontro, magari proprio mentre la nostra barca era in preda alla tempesta. «Più che una nostra scelta, è la risposta alla chiamata gratuita del Signore»”.

Invito tutti i sacerdoti, in questa festa di San Panfilo, a rendere grazie a Dio per il dono della chiamata, per la vostra vocazione Il Signore vi ha chiamato per un ministero non facile, impegnativo. Siete chiamati a spendere la vita, come il nostro patrono Panfilo, a donare voi stessi per le vostre comunità. Come ci ricorda San Paolo nella prima lettura: “ Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge in mezzo la quale lo Spirito Santo vi ha posto.”

“La seconda parola che vorrei consegnarvi, dice il Papa, è: coraggio”.

I nostro cammino, non è facile, a volte arriva la notte, il vento è contrario nella traversata del mare, soffia forte, la barca è sballottata dalle onde, arriva la paura di non farcela, di non essere all’altezza della chiamata che abbiamo ricevuto. Ma abbiamo la certezza di non essere soli, il Signore è sulla nostra barca, ci parla e dice ancora parole di incoraggiamento: Coraggio. Blocca le onde, calma il vento.

Spesso ciò che ci impedisce di andare avanti o ci blocca sono i fantasmi che si agitano nei nostri cuori, quando dobbiamo lasciare le sicurezze per avventurarci su strade  non conosciute e difficili. Il nostro San Panfilo ha dovuto lottare contro situazioni impensabili ma con il sostegno del suo Signore ha superato le prove.

Carissimi sacerdoti il Signore conosce il vostro cuore, i dubbi, le incertezze, le perplessità, ma conosce anche la vostra passione per il Regno, andate avanti sicuri che sulla Sua Parola avete gettato le reti. Abbiamo da attraversare questa e tante altre tempeste, ma nulla deve bloccarci niente può fermarci se rimaniamo con decisione ancorati al Signore.

La terza parola è dolore, più che dolore il Papa parla di fatica.

“Ogni vocazione ( dice il Papa) comporta un impegno. Il Signore ci chiama perché vuole renderci come Pietro, capaci di “camminare sulle acque”, cioè di prendere in mano la nostra vita per metterla al servizio del Vangelo.”

Noi come Pietro abbiamo slancio, entusiasmo, però siamo anche segnati dai limiti, dalle debolezze umane, anche dal peccato. Quando distogliamo lo sguardo da Gesù ci sembra di affondare, di cadere, di non riuscire. Solo quando abbiamo fede in  Lui, seppur nella fatica o nel dolore, sappiamo superare grandi difficoltà e prove.

Lui, come ha fatto con Pietro sul lago quando stava per affondare, ci tende la mano, ci afferra e ci rialza, per rimetterci sulla barca e riprendere il cammino con entusiasmo.

Carissimi sacerdoti a volte i venti contrari sembrano sopraffarci, sembrano prendere il sopravvento, le nostre responsabilità ci portano ad affrontare tempi difficili, ci troviamo nella solitudine e la fatica appesantisce il nostro cuore, nulla, niente però può spegnere il fuoco che ci arde dentro. Non abbiate paura il Signore nostro Gesù ci sostiene sempre, ci prende per mano e cammina con noi.

La quarta parola, l’ultima che il Papa ci affida, è lode: “Pur in mezzo alle onde, la nostra vita si apre alla lode”

Coltiviamo in noi un atteggiamento di lode, come quello di Maria. Tra pochi giorni inizia il mese di Maggio a lei dedicato, custodiamo come Lei ogni cosa nel nostro cuore, grati al Signore, con uno sguardo di riconoscenza anche per questo tempo che stiamo attraversando. Consegnando a lui le paure, i turbamenti. Lodandolo e ringraziandolo per la chiamata che abbiamo ricevuto. Cantando e lodando il Signore per i miracoli a cui assistiamo in questi giorni: i miracoli della solidarietà, dell’amore che cresce tra le famiglie, della fede che rinasce in tanti cuori. Lodiamo i Signore per averci dato San Panfilo, coraggioso pastore che continua a proteggerci e ci sostiene col suo esempio in ogni avversità. Amen