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Siamo arrivati? Quanto manca? [video]

Tornare alla quotidianità dopo esperienze come questa non è mai facile anche se fa sicuramente piacere riabbracciare i propri cari, dormire nel proprio letto, mangiare il cibo al quale siamo abituati, ci ricordiamo di avere una vita di lusso che spesso non riusciamo neanche ad apprezzare perché si danno per scontate molte cose che invece non lo sono.

Il gemellaggio nella diocesi di Chitré ci ha visti partecipare a tante attività molto diverse tra loro, dai momenti di condivisione alla traversata in barca per arrivare ad Isla Iguana, dai bagni in mare e in piscina sino all’inaugurazione di una croce dedicata alla gmg in una “Fincha” (una sorta di agriturismo) di una famiglia locale, dalle celebrazioni eucaristiche alle camminate.

In queste due settimane abbiamo riso, ci siamo stancati, abbiamo stretto nuove amicizie e rinforzato quelle già esistenti…

Ci vorrà un po’ di tempo per metabolizzare quanto vissuto e far sì che da oggi per noi ogni giorno sarà gmg, non sarà facile mettere in atto quanto detto dal Papa: la nostra missione, la nostra vocazione, qualunque essa sia, la nostra vita non sono promesse che valgono solo per il futuro, ma soprattutto per il presente, non dobbiamo sentirci in una sala d’attesa aspettando il nostro turno.

Dobbiamo iniziare o continuare a fare rumore (hagan lio), a porre domande agli altri e a noi stessi, a metterci in discussione senza far perdere quota ai nostri sogni. E come ha sottolineato l’arcivescovo di Panama: “non abbiamo più scuse dopo questa GMG, nessuno può dire: io non farò grandi cose. Tu puoi essere sale, luce e lievito”.

Francesco M. Di Pietro