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Veglia diocesana di preghiera per le missioni

Il mese di ottobre è considerato, in tutti i paesi, il mese della Missione Universale. Il suo punto culminante è la Giornata Missionaria Mondiale, fissata per la penultima domenica del mese. In questo tempo di grazia la comunità cristiana è chiamata a recuperare la sua vocazione battesimale-missionaria, a promuovere con gesti concreti la solidarietà e la condivisione dei beni con i più bisognosi, ad incoraggiare e sostenere le vocazioni missionarie giovanili e ad accompagnare il cammino dei missionari con la preghiera.

Anche la nostra chiesa diocesana ha risposto a questa chiamata e venerdì 19 si è riunita insieme al Vescovo nella Basilica Cattedrale di San Panfilo, per una veglia di preghiera. Numerosi i fedeli presenti, soprattutto giovani e catechisti, che al termine della veglia hanno ricevuto il mandato dal Vescovo.

Durante il canto iniziale, seguendo la croce fatta di rami di vite e il libro del Vangelo portato dal diacono, un gruppo di ragazzi ha deposto ai piedi dell’altare alcuni oggetti tipici della realtà giovanile: un mappamondo e dei ceri colorati (simbolo della vocazione alla mondialità), uno zaino (simbolo dello spirito di avventura), un tablet (che rappresenta la passione per la tecnologia), un pallone (segno dell’amore per lo sport), una chitarra (per rappresentare l’amore per la musica).

Il Vescovo ha poi rivolto un saluto a tutti i presenti e ha introdotto i fedeli all’ascolto della Parola di Dio. Cuore di tutta la celebrazione è stata la lettura del Vangelo secondo Giovanni, in cui Gesù ci ricorda il legame tra preghiera e missione, tra lo “stare” vicino a Lui e l’”andare” ad annunciare la Buona Notizia: “Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da sé stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto […]”.
Al termine della Liturgia della Parola, mediante la proiezione di un filmato, è stata presentata la testimonianza del Servo di Dio Carlo Acutis, un ragazzo morto a soli 15 anni, che ha saputo incarnare bene il Vangelo del giorno: “Essere sempre unito a Gesù, ecco il mio programma di vita”, diceva il giovane.

Il Vescovo nell’omelia ha ripreso le parole del messaggio di papa Francesco per la Giornata Missionaria. “Ogni uomo e donna è una missione”: siamo chiamati a testimoniare Cristo non solo con le parole, ma con tutta la nostra vita. Con il Battesimo riceviamo la missione di portare il Vangelo fino ai confini della terra, ma nell’era digitale, in cui le reti sociali azzerano le distanze, quali sono i “confini della terra” a cui siamo inviati? Sono le periferie esistenziali, in cui l’umanità bisognosa di Cristo è indifferente verso la fede e in cui alla povertà materiale si sovrappone quella spirituale. Da qui lo slogan di questa Giornata Missionaria Mondiale, "Giovani per il Vangelo", che segue il percorso tracciato dal Sinodo che si sta svolgendo proprio in questi giorni a Roma con il tema "I giovani, le fede e il discernimento vocazionale". “La missione fino agli estremi confini della terra esige il dono di sé stessi nella vocazione donataci da Colui che ci ha posti su questa terra”. C’è bisogno di giovani disposti a spendersi per l’annuncio e la testimonianza del Vangelo, a mettere in gioco la propria vita per la causa del Regno. Lo slogan, inoltre, richiama alla permanente freschezza dell’impegno missionario: il missionario, la missionaria deve avere il cuore sempre e comunque giovane.

Dopo l’omelia alcuni ragazzi hanno legato alla croce delle foglie di vite e vi hanno appeso dei tralci d’uva, a simboleggiare quanto ascoltato nel Vangelo. Infine il Vescovo ha radunato davanti all’altare i catechisti e ha conferito loro il mandato con queste parole: “Con gioia io, vostro Vescovo, nel nome del Signore vi mando: andate e portate molto frutto.” La veglia si è conclusa con la benedizione e l’invito ad essere testimoni missionari della gioia che nasce dall’incontro con Gesù Cristo.

di Francesco Domenicucci